Lo
Sri Lanka è chiamata "lacrima dell'India" per la sua forma ma anche
per le radici storiche della popolazione che vi si è insediata. I
Cingalesi furono i primi ad arrivare dall'India, circa 2500 anni fa
mentre i Tamil, vi emigrarono nel XIII secolo. I primi di religione
buddhista ed i secondi di religione hindù han sempre avuto problemi
di convivenza, sfociati in rivendicazioni di sovranità e
rappresaglie. Sotto il dominio britannico la situazione non degenerò
mai ma quando nel 1948 Ceylon divenne indipendente, il governo
cingalese iniziò a discriminare i Tamil con una serie di questioni
sociali e religiose. Nel 1972 il nome venne cambiato in Sri Lanka e
le tensioni sfociarono negli anni ottanta con una guerra civile che
continuò per oltre venti anni, con stime che parlano di centomila
morti. Ad affievolire gli scontri è stato l'evento catastrofico
dello Tsunami del 26 Dicembre 2004, che distrusse le coste con
40.000 morti. La fine della guerra è datata 17 Maggio 2009 con le
Tigri Tamil accerchiate, durante un violento scontro con l'esercito
e la morte del leader e fondatore Prabhakaran. Lo stato di emergenza
è stato rimosso nel 2011, la situazione si è normalizzata in tutto
il paese, che deve però fare i conti con una povertà ancora molto
diffusa.
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COLOMBO
(19)-12/04/2015 aereo Salalah-Dubai-Colombo:
Dal piccolo aeroporto di Salalah arrivo a Dubai in due
ore ed approfitto del lungo intervallo per regalarmi una bella
macchina fotografica e bere una birra. In Oman è stato impossibile
trovare un goccio di alcol e non vedevo l'ora di sedermi e gustare
una fresca pinta. Mi son dovuto accontentare di una normale lager in
lattina, che mi è rimasta sullo stomaco per il salasso. Volo
Emirates su Colombo, la più grande e popolata città dello Sri Lanka
e capitale fino al 1978, quando il parlamento venne
spostato alla vicina Kotte. Descrivere Colombo è semplice,
poverissima nei quartieri Pettah e Fort, nuova e sfavillante su
tutta la Galle road, che costeggia il mare. I quartieri poveri
richiamano in tutto le città dell'India dove i mercati sono
circondati da immondizia puzzolente, gli homeless vagabondano alla
ricerca di qualche scarto nei rifiuti e lo sporco è onnipresente in
ogni angolo. Non fossi stato in India sarei alquanto schifato e
restio ad entrare in certe zone, ma l'esperienza forte, maturata in
diciotto mesi di permanenza, mi permette di vivere la strada, vedere
situazioni di estremo disagio ed interagire senza nessun problema.
La zona costiera di Galle road è esclusiva dei turisti e dei grandi
alberghi, pulita, ordinata, presidiata, laghetto e giardini curati,
insomma l'altra faccia della medaglia. Bella anche tutta la zona
delle ambasciate con larghi viali ed alberi secolari. I trasporti
sono regolati da bus vecchissimi ma accessibili, perlomeno sono
puliti ed a costo irrisorio, e dalle migliaia di tuk tuk, il
classico Ape a tre ruote. Da vedere a Colombo non c'è molto, si va
da qualche museo agli immancabili templi, ma niente di eclatante a
parte il Gangaramaya, originale rispetto agli altri, con
straordinaria collezione di gioielli offerti dai fedeli. Ad
una decina di km dalla città si trova uno tra i più famosi templi
dello Sri Lanka e visitato da milioni di fedeli, il Kelaniya Raja
Maha Vihara. Le cronache raccontano che in questo luogo sacro, nel
500 a.c. Buddha fece una visita su invito del re Maniakkhika ed a
testimoniarlo vi era una stupa con i capelli, il trono usato per
pregare e le posate utilizzate per il pasto. Distruzioni del luogo
da parte degli invasori indiani, portoghesi e tedeschi hanno
disperso le reliquie ma restano molti affreschi a documentare
l'evento. Questo primo impatto con lo Sri Lanka non mi ha deluso,
molti sconsigliavano una permanenza a Colombo, invece devo dire che
ho trovato una città interessante, da scoprire in ogni angolo, con
bei parchi, uno scenico laghetto ed un lungo mare in via di
espansione.
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KANDY
(20)-16/04/2015
treno Colombo-Kandy:
Per non partire di primo mattino, scelgo il treno
semi-express delle 12:40, il più lento della giornata e
probabilmente anche il più pieno. La gente è stipata persino nei
corridoi centrali ed all'ennesima fermata, un gruppetto trasborda
direttamente da un altro treno. Non essendoci posto, ci si
accontenta di restare aggrappati all'esterno, rischiando non poco.
Il tragitto è tutto nel verde, inizialmente tra coltivazioni e
palmeti e poi quando si inizia a salire verso i 465 metri di Kandy,
si trasforma in stupendo panorama, con vegetazione fittissima e
vista impagabile sulla vallata. La velocità si riduce sensibilmente
fino a toccare 8 km orari e la destinazione si raggiunge dopo ben
tre ore e quaranta minuti. In Sri Lanka i trasporti non mancano,
tutte le località sono collegate da treni o da un'infinità di bus,
il prezzo va da 0,10 ad 1,50 euro, ma bisogna avere pazienza ed
adattarsi. Kandy fa parte del triangolo culturale, attorno allo
scenico laghetto artificiale si trovano diversi templi, tra cui il
Dalada Maligawa che conserva la reliquia più preziosa dell'isola: il
dente sacro del Buddha. La leggenda narra che alla morte del Buddha,
il suo corpo fu cremato su una pira di legno a Kusinara in India ma
venne salvato dal rogo il dente canino sinistro. Dopo diverse
contese e luoghi di conservazione, alla fine arrivò a Kandy ed ogni
giorno una folla impressionante viene in pellegrinaggio, portando
come dono fiori di loto. Ho visto molta devozione all'interno delle
sale e mi sono anche un filino vergognato (solo dopo!) perchè tra i
molti fedeli ero forse l'unico che era lì solo per una semplice
visita, intento a scattare fotografie. Anche se caotica per via del
grande afflusso, questa cittadina è un gioiellino con splendide
colline ricche di palme, alberi di mango e vegetazione tropicale ed
una vista incantevole sul lago e sulle catene montuose. Su una di
queste c'è il Mahabodhi Maha Viharaya, tempio gestito da monaci, con
un Buddha gigante che domina la vallata. Per diversificare, ho
scelto di visitare due oasi di pace, particolari e molto belle, il
Royal Botanic Gardens e la Royal Forest Park Udawattakele. Il primo
è il più grande giardino botanico dello Sri Lanka ed il secondo è un
parco forestale protetto, che salvaguarda una delle poche foreste
ancora intatte. Lascio Kandy veramente soddisfatto, questa isola
verde mi sta sorprendendo, senza fronzoli e sfarzi ti cattura con il
paesaggio, ricco di piante, fiori e magici scenari.
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DAMBULLA
(21)-19/04/2015
bus Kandy-Dambulla:
Il bus è strapieno e l'autista vedendomi arrivare con il
mega-zaino, mi invita a prendere posto sul vano centrale, dove c'è
il cambio marce. Se per il bagaglio è una posizione ottimale, per le
persone è una vera sofferenza, visto il calore che sprigiona.
Resisto oltre un'ora fino a quando si libera un posto, per la
soddisfazione delle mie chiappette, che ritrovano la giusta
temperatura. Mentre guardo il paesaggio, sempre bello e selvaggio,
mi rendo conto che i primi 100 giorni son volati via ed il sogno
continua a Dambulla, una settantina di km da Kandy. Sono nella parte
centrale dello Sri Lanka e faccio tappa in questa tranquilla città
per visitare il Tempio d'oro e le grotte millenarie Sigiri Kassapa
Maha Pirivena. Il maestoso Buddha che è ai piedi della collina, con
i suoi 30 metri di altezza si vanta di essere il più grande al mondo
ed è stato ultimato nell'anno duemila. A parte questo, niente che
richiama al Golden Temple, che di oro ha solo il colore e nessun
motivo per i fedeli per classificarlo tra gli imperdibili. La
maggior parte si avvia direttamente alla scalinata che porta alle
grotte, per arrivarci si devono affrontare circa 350 gradini. Le
cinque grotte scavate nella roccia, patrimonio dell'Unesco,
risalgono al primo secolo a.c., contengono 153 statue del Buddha e
2.100 metri quadrati di dipinti. Particolare la grotta del Divino
Re, con il Buddha steso di 14 metri scolpito direttamente dalla
roccia e con all'entrata una incisione Brahmi sulla fondazione del
monastero. Nelle altre quattro grotte si susseguono raffigurazioni
del Buddha in varie posizioni, affreschi inerenti la sua vita, tre
statue di Re e quattro di altre divinità. Anche questo angolo di Sri
Lanka mi è piaciuto e notevole pure il panorama che spazia a 360
gradi.
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SIGIRIYA
(22)-21/04/2015
tuc tuc Dambulla-Sigiriya:
Sono solo venti i km per arrivare a Sigiriya ed opto per
il tuc tuc che in mezz'ora mi porta a destinazione. Trovo un nugolo
di case, molte adattate ad alloggi e spacciate per guesthouse e una
collina di roccia che spunta dal verde della foresta. L'altezza
della collina è di 370 metri, è composta da una placca magmatica di
un vulcano eroso ed ha una sommità piatta, dove contiene i resti del
palazzo maggiore, risalente al V secolo d.c. Questo patrimonio dell'Unesco
è considerato da molti l'ottava meraviglia del mondo moderno, ha un
costo del biglietto elevato perchè oltre all'unicità del luogo, c'è
un'opera di conservazione continua. Dopo aver attraversato i bei
giardini inizia la scalinata di roccia fino ad arrivare, tramite una
scala in acciaio, ad una terrazza dove sono visibili alcuni
affreschi. Si ridiscende e si affronta un'altra parte mista tra
roccia e acciaio fino ad arrivare di fronte alla Porta dei Leoni,
dove si può ammirare quel che è rimasto dell'enorme testa di leone.
Dalla porta di ingresso al palazzo, ripida salita su suggestiva
scala d'acciaio per arrivare al punto più alto della roccia con le
rovine emerse dagli scavi archeologici. Devo dire che il rosso dei
mattoni ed il verde dell'erba creano un'immagine da cartolina, ed il
silenzio del luogo permette di godere intensamente il fantastico
panorama. Sigiriya oltre al sito archeologico offre un'altra collina
di pari altezza, la Pidurangala, meno curata, con oltre 600 gradini
naturali ed un tempio con un Buddha in mattoni. Tutta la zona è
immersa nella foresta equatoriale e passeggiando tra i sentieri ci
si imbatte in tantissimi animali, con il sottofondo assordante di
corvi, scoiattoli, scimmie, uccelli e cicale. Questo è veramente un
posto eccezionale, che va vissuto rimanendo in loco almeno due
giorni, per stare immersi nella natura ed a contatto con la gente,
cordiale, sorridente e curiosa.
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ANURADHAPURA
(23)-24/04/2015
bus Sigiriya-Dambulla-Anuradhapura:
Un bus confortevole mi
porta a nord di una ottantina di km e 205 da Colombo, per visitare
Anuradhapura, la città sacra ed antica capitale. La città venne
costruita intorno allo Sri Maha Bodhi, il fico sacro che si ritiene
originato da un ramo discendente dall'originale di Bodh Gaya in
India, sotto il quale Buddha meditando raggiunse l’illuminazione.
Attecchito nel 288 a.c. e ancora esistente, l’albero di Bodhi si
ritiene sia il più antico trapiantato dall’uomo. La città è stata
consacrata dal mondo buddhista ma è altresì importante per l'induismo,
per essere stata capitale del re Asura Ravana, uno dei protagonisti
del testo sacro hindu Ramayana. Il sito archeologico ricopre
un'area di circa 40 km² e comprende edifici sacri come i dagoba,
santuari buddhisti a cupola in mattoni rossi, templi hindu,
monasteri e le pokuna, vasche per l'acqua potabile. Personalmente ho
apprezzato l'area del Bodhi sacro per la spiritualità e devozione
dei fedeli e Jetavanarama, la dagoba in mattoni rossi originali
considerata la più grande al mondo di questo genere. In particolar
modo invece ho vissuto la bellissima area verde che circonda
Anuradhapura, grazie alla bicicletta a nolo. Il primo giorno ho
girovagato tra le rovine dell'antica civiltà seguendo l'itinerario
archeologico, mentre il secondo sono andato alla scoperta di
stradine di campagna, tra risaie, laghetti, fiumi e parchi. Ho
constatato che la gente del posto apprezza il turista in bicicletta
ed è prodiga di sorrisi e saluti ed allora ne ho approfittato per
catturare foto e fermarmi a riprendere fiato, non disdegnando
qualche baracchino di bevande, visto il caldo soffocante.
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TRINCOMALEE
(24)-27/04/2015
bus Anuradhapura-Trincomalee:
Il bus delle 150 fermate riesce ad impiegare tre ore e
mezza per percorrere i cento km che separano Anuradhapura da
Trincomalee. Arrivo nella cittadina del North Eastern e trovo pure
la sorpresa del wifi non funzionante nell'albergo. Il primo impatto
non è dei migliori anche perchè, dopo una breve passeggiata sul
lungomare ed in centro, non sono per niente soddisfatto, il mare è
schifoso, le spiagge sono sporche e tutto sembra degradato. Il
mattino seguente è bastato togliersi dalla zona centrale e tutto è
cambiato magicamente. In fin dei conti la location è carina, con il
mare che entra nelle varie insenature e crea un mix di colori con
l'azzurro del cielo ed il verde della vegetazione. La zona della
marina militare e fort Frederick si specchiano nell'acqua limpida ed
il bel tempio Thirukoneswaram, posizionato sulla collina, offre la
vista su Uppuveli, una delle spiagge più belle del nord. Qui fino a
poco tempo fa c'era il fronte della guerra civile ed in alcuni punti
si vede ancora il filo spinato. Da questa parte esterna di
Trincomalee ho proseguito camminando sulla spiaggia, passando tra
barche, reti e case estremamente povere dei pescatori. E' un angolo
incontaminato che non brilla per pulizia, ma qui si vive di sola
pesca e tutti sono uniti per cercare di sfamare le famiglie con il
mare. Mi son divertito ad ammirare la loro quotidianità, ho seguito
tutta la fase di ritiro delle enormi reti, durata oltre due ore.
Ventiquattro persone, 12 da un capo e dodici dall'altro, hanno
faticato parecchio sotto un sole cocente, per portare a casa quattro
pesci. Più fortunato invece l'altro gruppo che ha riempito quattro
cestoni di pesciolini, molto richiesti per la loro bontà. Oltre le
case dei pescatori inizia la spiaggia di Uppuveli, bel mare, acqua
caldissima e qualche accenno di turismo con un paio di resort.
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POLONNARUWA
(25)-30/04/2015
bus Trincomalee-Dambulla-Polonnaruwa:
Dopo la parentesi di Trincomalee, riprendo la via verso
il North Central per completare il tour delle ex capitali del
triangolo culturale. Polonnaruwa subentrò a Anuradhapura come
capitale nel XI secolo d.c. e si impreziosì di palazzi, templi e
sculture. Venne creata una città giardino nella foresta e tutto
l'attuale sito archeologico fa riferimento a quell'epoca gloriosa.
Si tratta di uno dei meglio conservati al mondo, con templi
impreziositi da enormi statue del Buddha in tutte le posizioni. Il
più bello è Gal Vihara, tempio di roccia nera, con tre statue di
granito del Buddha scolpite nella pietra in posizione sdraiata, in
piedi ed in meditazione. Tra le alte pareti in mattoni del
Lankatilaka è conservato l'imponente statua del maestro e nell'Atadage
vi era il dente del Buddha, che ora si trova a Kandy. E' tutto
compreso in un area di 12 km², più piccola rispetto ad Anuradhapura,
ma più vera, con tanti reperti originali e molte statue. E bello
anche il piccolo museo con statuette in bronzo di Shiva e Parvati, a
dir poco meravigliose, risalenti alla fine del primo millennio.
Ormai mi sono affezionato alla bicicletta ed anche qui, per due
giorni, ho spaziato tra la storia e la vita di tutti i giorni,
incamerando immagini che resteranno per sempre nei ricordi. Come
dimenticare il torrente putrido con la mucca a monte ed a poca
distanza bambini che giocano nell'acqua, donne che lavano i panni ed
uomini che si lavano con tanto di sapone?
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ELLA
(26)-02/05/2015
bus Polonnaruwa-Mahiyanganaya-Badulla-Ella:
I primi venti giorni in Sri Lanka li ho dedicati al
triangolo culturale, restando nella grande area centrale,
pianeggiante e ricca di foreste. Per concludere in bellezza mi
sposto a sud di 180 km per salire in quota, in mezzo alle grandi
piantagioni di tè. Ella è un piccolo paese nella regione UVA, nel
sud est dell'isola, si trova a 1041 mt di quota ed è circondata
dalle piantagioni insediate dagli inglesi nel 1800. E' impossibile
muoversi senza incontrare le vaste distese delle piantine preziose,
tutte le colline sono state disboscate e riconvertite in
piantagioni, strade e sentieri si incuneano nel verde perenne e
regalano panorami unici. La gente del posto vive di questo
spettacolo, o direttamente impegnata nella raccolta e produzione o
con il turismo, che ha fatto proliferare guesthouse ed indotto. Il
paese è indecente, le strade in condizioni pessime ed una via
centrale polverosa o fangosa, a secondo del meteo, ma quello che ci
sta intorno è veramente fantastico. Belle passeggiate ripagano la
scelta di arrivare ad Ella e se si vuol vivere ancora di più la
zona, basta prendere il treno che si incunea tra montagne e
piantagioni e sognare ad occhi aperti.
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NUWARA ELIYA
(27)-05/05/2015
treno Ella-Nanu Oya+tuc tuc Nuwara Eliya:
Il tratto ferroviario da Ella a Nanu Oya è tra i più
suggestivi per la vista sulle piantagioni da tè e per l'altitudine.
Buona parte è un susseguirsi di panorami sulle vallate, poi
quando si tocca il punto più alto a 1888 mt, la vista viene
offuscata dalla nebbia. Per godermi lo spettacolo ho prenotato
posto in prima classe nella carrozza panoramica, ed anche se la
media è stata di 20 km orari, non mi son per niente annoiato. Nuwara
Eliya è chiamata Little England per le caratteristiche case
coloniali in mattoni e tetto in legno e per le numerose piantagioni
da tè. Inoltre ci sono il campo da golf, l'ippodromo, un bellissimo
parco e grandi alberghi, che uniti al clima fresco ed umido
ricordano praticamente una cittadina del regno unito. Situata a 1896
mt. sulle rive del lago Gregory è dominata dalla cima del monte
Pidurutalagala, la più alta dell'isola. Le piantagioni da tè sono
tra le più famose al mondo e da qui partono milioni di kg in grossi
sacchi, che poi vengono trasformati nelle piccole bustine delle più
note marche mondiali. Proprio a Nuwara Eliya è nata la prima tea
factory dello Sri Lanka nel 1885 ed è quella che ho avuto il piacere
di visitare. Pedro Estate Tea Factory trasforma le foglie ancora
nella struttura del XIX secolo con macchinari e tecniche originali.
Interessantissima la visita per capire cosa c'è dietro alla bustina
che ci ritroviamo nella tazzina e quanto sia lungo il processo per
arrivare al prodotto finito. Le foglie sempreverdi di Camellia
Sinensis vengono prodotte da una pianta legnosa, che di norma viene
tenuta bassa per agevolare il lavoro delle raccoglitrici. Una volta
raccolte, le foglie vengono messe in grossi sacchi ed inviate alla
tea factory, per essere avviate alle diverse fasi di trasformazione.
Dalla stessa foglia si ottengono tutti i tipi di tè, cambia solo il
trattamento per arrivare al tè verde, nero, bianco, ecc. Il
bravo accompagnatore dell'azienda Pedro ha spiegato il processo del
tè nero, che parte con l'appassimento delle foglie su grossi nastri
metallici, in ambiente ventilato naturalmente per 24 ore. Così
facendo si riduce la presenza di acqua del 50%, rendendole morbide e
pronte per essere arrotolate per la reazione chimica necessaria
all'ossidazione. Le foglie ancora verdi vengono posizionate su
appositi ripiani e messe nella camera di fermentazione per circa due
ore ed al termine assumono un colore scuro, per la reazione tra
enzimi ed ossigeno. Quindi per l'esposizione a 90° per mezz'ora
avviene l'essiccazione e le foglie diventano nere e secche, facili
da frammentare e selezionare. In più fasi di tritatura con grosse
macchine rotanti, si arriva al prodotto finito torrefatto e
setacciato, per avere la famosa polverina finissima e pronta per il
commercio. Oltre alla visita alla factory che era la cosa primaria,
avevo in programma di arrivare alla cima del monte più alto dello
Sri Lanka, ma non avevo fatto i conti con il meteo tipico della
montagna associato al clima tropicale. Per tre giorni è venuta giù
tanta di quell'acqua che era persino impossibile uscire
dall'albergo, le strade si sono trasformate in fiumi e solo a
sprazzi ho potuto fare qualche passeggiata. Peccato perchè il posto
è veramente incantevole ma ciò non modifica il giudizio complessivo
sullo Sri Lanka, dove sono stato benissimo ed ho potuto vedere con
calma ambienti incontaminati, non ancora presi d'assalto dal turismo
di massa. E' certamente un viaggio che ricorderò per i paesaggi e le
bellezze della natura ma anche per le guesthouse economiche ed
il contatto cordialissimo con la gente. Non scorderò certamente i
tratti in bus, in grado di portarti in ogni angolo dell'isola al
costo irrisorio di due euro, alla media di 30 km all'ora e fermate
ogni 500 metri, mentre il treno nelle zone delle piantagioni da tè e
dopo Kandy è semplicemente uno spettacolo. Finisce qui questo mese,
passato in fretta, con tanta serenità nel segno delle camminate e
delle uscite in bicicletta, tra viuzze e campi di riso. Bella vita.
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