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SAN FRANCISCO
(CALIFORNIA)
(27)-14/03/2019
aereo Honolulu-San Francisco:
In cinque ore di aereo, raggiungo
San Francisco, in California. Mi fermo sette giorni e la
prima destinazione non può essere che il Golden Bridge
Gate, il famosissimo ponte che sovrasta la Baia di San
Francisco. Con le rampe di salita e discesa, misura 2737
mt. e quando fu ultimato nel 1937, era il ponte sospeso
più lungo al mondo. La fama di San Francisco e' data
anche dai suoi 50 colli, con case in stile vittoriano,
le macchine che affrontano i ripidi pendii ed i cable
car, i tram che si muovono su rotaia, in corsie rosse
preferenziali. Al centro della Baia si trova l'isola di
Alcatraz, con il carcere di massima sicurezza più famoso
al mondo. Tutti i carcerati erano rinchiusi in celle
singole e con regole ferree e qualsiasi cosa se la
dovevano conquistare con la buona condotta. Il carcere
fu chiuso il 21 marzo 1963, per gli elevati costi della
sua gestione. Ora e' una delle mete piu' visitate di San
Francisco. Molto bella tutta la zona che parte da
Embarcadero fino a Fisherman's Wharf, una passeggiata a
bordo oceano con ristoranti, bar e musei. La via per
eccellenza e' Lombard Street, suggestiva per le aiuole
che circondano la stretta sede stradale. Union Square e'
la piazza principale nel centro città e Chinatown la più
vecchia comunità cinese d'America. Gran bella città,
peccato per i prezzi e la criminalità, temibile come non
poche e circondata da personaggi con forti problemi
psichici, liberi di dare in escandescenze ed aggredire
le persone.
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YOSEMITE PARK
(SIERRA NEVADA)
(28)-22/03/2019
auto San Francisco-Coulterville-Yosemite Park:
Ritiro la macchina a noleggio in
aeroporto e parto in direzione Sierra Nevada, nel nord
California. Dopo aver attraversato magnifiche vallate,
mi fermo a Coulterville, uno storico paesino a circa 50
km dal Yosemite National Park. Nonostante la bassa
stagione, i prezzi degli alberghi all'interno del parco
sono proibitivi e la soluzione migliore e' affidarsi a
strutture a media distanza e muoversi con la macchina.
Da novembre a giugno, in molte strade e' obbligatorio
l'uso delle catene a bordo ed anche all'interno di
Yosemite vige questa regola, percorrendo la route 120.
Obbligata l'opzione di entrare da Mariposa, che essendo
a soli 600 mt. slm. non e' interessata a
regolamentazioni di nessun genere. Yosemite, nel 1864 e'
stato il primo parco protetto americano ed ogni anno
oltre 5 milioni di persone lo visitano. I punti più
panoramici sono L'Half Dome e Glacier Point, ma
trovandosi oltre i 2.000 mt, non sono raggiungibili per
la chiusura delle strade fino a giugno inoltrato.
Restano da vedere qualche cascatelle, il Mirror Lake e
El Capitan, roccia granitica, famosa nel mondo degli
scalatori e di base jumping. Anche tutto il contesto non
e' paragonabile al periodo estivo, ora i colori sono
tipici dell'inverno e non lasciano un ricordo
indimenticabile. Comunque tutto il percorso da San
Francisco fino al parco, evitando la route 120, e'
davvero spettacolare e ripaga la scelta di visitare la
Sierra Nevada, con le cime imbiancate. Avevo anche come
meta di andare al Sequoia Park, ma una pessima giornata,
acqua battente e freddo, mi han consigliato di tornare
alle temperature miti della costa californiana.
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BIG SUR
(CALIFORNIA)
(29)-25/03/2019
auto Coulterville-Salinas-Cambria:
(30)-26/03/2019
auto Cambria-Carpinteria:
:
Ritorno nei pressi di San Francisco
e mi fermo a Salinas, distante pochi km da Carmel, dove
inizia il Big Sur, la regione costiera. La highway 1, la
percorre per 110 km, a picco sul Pacifico, con panorami
pazzeschi. Tutta la costa ha una infinità di point view
e di trail, che invitano a fermarsi per ammirare scenari
unici. Un tragitto che si dovrebbe percorrere in meno di
2 ore, ti tiene invece impegnato per l'intera giornata.
Una giornata soleggiata invoglia a lasciare la macchina
e stare all'aria aperta, a picco sulle scogliere
dell'oceano, rinfrescati dalle gocce d'acqua delle onde
poderose. Mi godo tutto il Big Sur costiero fino a
Piedras Blanca, dove gli elefanti marini spiaggiano da
dicembre per partorire, viste le condizioni climatiche
favorevoli. Dopo pochi km mi fermo nella graziosa
cittadina di Cambria, ben fornita di strutture
alberghiere e ristoranti. Passo la nottata ed al mattino
scendo verso Santa Barbara, alloggiando a Carpinteria,
sulla strada verso la Death Valley.
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TRONA VALLEY
(CALIFORNIA)
(31)-27/03/2019
auto Carpinteria-Ridgecrest:
Altro punto d'appoggio di
trasferimento, con strutture abbordabili. Ridgecrest e'
vicina a Trona Valley Pinnacles, una vallata con 500
formazioni di tufo che si innalzano nel deserto fino ad
un'altezza massima di 140 mt. Formatesi nei millenni,
dal prosciugamenti di un lago, si raggiungono tramite
una strada sterrata di una decina di km. La vista e'
affascinante, sembra di essere su un altro pianeta e non
per niente e' stato scelto per girare alcuni spezzoni di
film, come Star Trek, il pianeta delle Scimmie ed altri
meno noti. I pinnacoli si trovano proprio nel nulla,
circondati da lunghe distese sabbiose e di sale, che li
rendono ancora più incredibili. Peccato che in pochi lo
visitino, preferendo puntare direttamente sulla Death
Valley. Io ho il vantaggio di gestirmi i giorni come
meglio credo e non ho i giorni contati e questo
sicuramente fa la differenza.
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DEATH VALLEY
(CALIFORNIA)
(32)-28/03/2019
auto Ridgecrest-Beatty (Nevada):
La Death
Valley e' un deserto situato in California ed in piccola
parte in Nevada ed e' qui che mi fermo 3 notti. Beatty
e' un piccolo paesino a poca distanza dal confine e
nonostante i 50 km. dall'ingresso di Furnace Creek, e'
un'ottima soluzione per evitare il salasso delle poche
sistemazioni all'interno del Parco Nazionale. Spostarsi
negli Stati Uniti non e' mai un problema, tutti
rispettano i limiti orari ed il traffico scorre
velocemente. Non mi e' mai capitato di fare colonna e
guidare non pesa minimamente, sia a livello fisico che
economico. Tutte le autostrade sono gratuite, le vie
secondarie oltre ad offrire panorami fantastici, hanno
pochi incroci e la benzina costa 0,70 euro, meno della
metà rispetto all'Italia. Il paesaggio della Valle della
Morte stupisce per le immense distese desertiche, con il
sale che contrasta la terra grigia e le montagne
marroni. Anticamente c'era il mare ed il bacino di
Badwater, oltre ad essere la zona più estesa ricoperta
di sale, e' anche il punto più basso del Nordamerica,
con 86 mt. sotto il livello del mare. Il punto
panoramico d Dante's View, offre una visione
spettacolare sul bacino e sulle montagne circostanti.
Zabriskie Point lascia a bocca aperta con una serie di
blocchi sovrapposti di fango, ghiaia e lapilli
vulcanici, che creano un paesaggio ondulato di
variopinti colori. La maestosità del fenomeno si nota
entrando da Golden Canyon, con un trail che si incunea
tra le pareti e porta fino alla cattedrale color rosso,
circondata da guglie e colline con tonalità bianche,
gialle e marrone, con pennellate di nero. Altro punto
che mi ha colpito e' Artist Palette, con rocce verdi,
rosse, gialle, rosa e violetto, generatesi
dall'ossidazione di diversi metalli, come ferro, tufo e
manganese. Altri posti fantastici mi hanno accompagnato
per 2 giorni, con strade asfaltate e non, che hanno
permesso di gustare appieno la meraviglia di questa
valle, formatasi in milioni di anni. Un grande aiuto
anche dal meteo che ha concesso giornate di sole e
temperature sotto i 25°, ben lontano dai 45 gradi di
media del periodo estivo. Sono al quinto anno in giro
per il mondo e posti come questo dimostrano che c'e'
sempre qualcosa di nuovo e di diverso da scoprire.
L'unicità' della Death Valley mi ha reso doppiamente
felice ed ha rafforzato la voglia di continuare il lungo
viaggio sulle strade del mondo.
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LAS VEGAS
(NEVADA)
(33)-30/03/2019
auto Beatty-Las Vegas:
Non molto
distante dalla Death Valley, si trova il luogo
dell'azzardo per eccellenza, Las Vegas. E' un ritorno
piacevole dopo 9 anni, quando accompagnai mio figlio
Marco, per il WSOP, il campionato mondiale di poker. La
città non e' cambiata, solite mega strutture
alberghiere con casinò annessi, prezzi oltre la media e
tanta gente. Ho lasciato qualche dollaro in 3 diverse
sale da gioco ed ho notato molti vuoti rispetto al 2010.
I turisti entrano per curiosare, attratti dalle
scenografie e dal lusso, ma molti preferiscono stare
all'aria aperta o nei bar. Fondamentale per questo
cambio e' sicuramente il clima, che non obbliga a stare
rinchiusi nei casinò per il gran caldo. Le temperature
attuali sono di 25°, che scendono sotto i 20° di sera,
mentre a Luglio non si respirava e stare all'aperto con
40° era impossibile. Las Vegas non e' solo slot machine
o tavoli verdi, in programma ci sono spettacoli tutte le
sere, con attori e cantanti di fama mondiale. Come
alternativa gratuita, ci sono le fontane del Bellagio,
il vulcano di Treasure Island o la passeggiata tra le
calle, i ponti e piazza San Marco del Venetian. Per una
foto ricordo con una bella fanciulla, c'e' solo
l'imbarazzo della scelta, tenendo presente che alla
fine, spunta il POS, se non si hanno contanti.
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GRAND CANYON
(ARIZONA)
(34)-02/04/2019
auto Las Vegas-Williams:
Il Grand Canyon dista da Las Vegas circa 450 km e per il
solito discorso di limitare le spese di alloggio, mi
fermo a 90 km dal gate del parco. Williams e' un piccolo
paese dell'Arizona ed in molti lo scelgono per la
comodità nel raggiungere il Grand Canyon e per la storia
contrassegnata dalla Route 66 che lo attraversa. Come la
Death Valley, il biglietto di ingresso al National Park con l'auto, ha
validità settimanale ed e' un buon motivo per fare le
cose con calma e sfruttarlo almeno 2 giorni. Il
parcheggio al Visitor Center mi porta ad avere il primo
impatto con il Grand Canyon a Mather Point e per un
attimo resto incredulo a guardare l'immensità' della
gola creata dal fiume Colorado. Non si può immaginare
una cosa simile, tanto e' profondo, largo, stratificato
e colorato. Al mattino la visuale e soprattutto le foto,
vengono condizionate da una luce strana, forse
l'umidità' che sale dal fondo valle, mentre al
pomeriggio si ha un leggero miglioramento e si riescono
a vedere le gole ed il letto del fiume in lontananza. Il
primo giorno seguo il Rim Trail che porta ai punti
migliori e sono interessanti anche le tabelle che
spiegano la storia del Canyon, con i sedimenti più
vecchi che risalgono a 2.000 milioni di anni fa.
Il bellissimo sentiero che segue il Grand Canyon
dall'alto fino a Hermits Rest misura 21 km ed arrivato a
Hopi Point, decido di usufruire della navetta gratuita
per gli ultimi 7, data l'ora tarda. Molto soddisfatto
rientro a Williams per una serata nel segno della
degustazione di birre locali, in una Historic Brewing.
Il secondo giorno invece punto dalla parte opposta,
verso Desert View e tutti gli spostamenti li faccio in
macchina. Dal Visitor Center la distanza e' di 36 km ed
anche da questa parte, il Grand Canyon riesce a
stupirmi. Una luce migliore mette in risalto l'abisso e
le montagne in lontananza e sono finalmente contento
anche per un buon risultato delle foto. In entrambi i
giorni ho avuto la fortuna di essere accompagnato da un
bel sole ed e' stato un bene, vista l'ariettina
frizzante. Era da nove anni che avevo il rimpianto di
non essere stato al Grand Canyon, ed ora posso dire di
aver visto una cosa unica. E' incredibile cosa la natura
sia stata capace di fare, senza dimenticare le emozioni
e lo stesso stupore di fronte alla Death Valley.
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SEDONA
(ARIZONA)
(35)-07/04/2019
auto Williams-Flagstaff:
Seguendo la Route 66 mi fermo a Flagstaff, altra
Historic Town, distante 50 km da Sedona. Il Red Rock
State Park, nel deserto dell'Arizona, deve la sua
notorietà a numerosi film western ed ai fumetti di Tex
Willer, che hanno ambientato in queste zone i propri
racconti. E' uno spettacolo naturale di montagne di
roccia rossa, circondate da grandi distese e vegetazione
verde. Molto scenica la zona anche solo passando in
macchina, se poi si vanno a visitare i posti più
caratteristici, si trasforma in uno spettacolo. La
Chapel of the Holy Cross e' una chiesa costruita tra 2
rocce ed e' visitatissima specialmente per il panorama e
per le montagne, che sembrano scolpite da un artista. La
montagna Bell Rock, a forma di campana, ha un lungo
trail che si incunea in una zona completamente di terra
rossa e permette una veduta sulla Cattedrale e su altre
stupende montagne. Anche qui da rimanere a bocca aperta.
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DISNEYLAND
(CALIFORNIA)
(36)-11/04/2019
auto Flagstaff-Los Angeles:
Lascio l'Arizona ed arrivo a Los Angeles, città immensa,
la seconda più grande degli USA, dopo New York. Da
vedere ci sono moltissime cose, ma la prima in assoluto
non può che essere Disneyland. Mi piazzo a Buena Park,
12 km da Anaheim, sede del parco tematico e 40 km da Los
Angeles Downtown. Di buon ora sono al botteghino e
scucito i 149 dollari per l'ingresso, faccio le prime
foto di fronte all'aiuola con il faccione di Michey
Mouse. Il Park di Los Angeles, inaugurato da Walt Disney
nel 1955 e' stato il primo Disneyland in assoluto e
nonostante i prezzi ed il contesto non certo
all'avanguardia, fa il pienone tutti i giorni. Le
attrazioni non sono un granché, le code per accedervi
sono lunghe ed a un certo punto ritengo opportuna
rinunciare. Il tempo passa comunque in fretta, il parco
e' grande e non ci si annoia. La cosa più bella, secondo
me, e' la sfilata con tutti i personaggi Disney
accompagnati da coreografie e grandi carri. Poi quando
comincia a far sera, le luci danno un'altra dimensione
ed iniziano altri spettacoli. Giornata comunque
divertente, con tanti bambini entusiasti e per qualche
ora, ti senti uno di loro.
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LOS ANGELES
(CALIFORNIA)
Consegno la macchina a noleggio e decido di fermarmi a
Buena Park, zona tranquilla e ben collegata al centro di
Los Angeles. Mi sobbarco parecchie ore al giorno tra bus
e metro, ma ne vale la pena, in città i prezzi degli
alloggi sono alti e per me, fuori budget. In fin dei
conti rimango una decina di giorni ed ho tutto il tempo
per visitare l'area di Los Angeles, che e' vastissima.
La zona di Hollywood racchiude diverse opzioni, a
partire dalla famosa scritta sul monte Lee, lunga 110 mt.
ed alta 15. A poca distanza, in Hollywood Boulevard,
c'e' la Walk of Fame, marciapiedi con 2628 stelle a
cinque punte, in onore delle celebrità dell'industria
dello spettacolo. All'interno della piastrella e' inciso
il nome ed un emblema indicante la categoria, il tutto
in bronzo. I migliori studi cinematografici si trovano
nell'area di Hollywood e visito gli Universal Studios.
Mi limito alla parte esterna, nella cosiddetta City, non
essendo amante dei film e soggetto ad un prezzo
esagerato del biglietto di ingresso. Los Angeles
downtown e' avvolta dai grattacieli intorno alla 7^ con
il vicino Staples Center, tempio della NBA, ed il Grammy
Museum. Passo inoltre dalla storica zona di El Pueblo e
dall'immancabile Chinatown. Appoggiandomi invece agli
efficienti mezzi pubblici, arrivo a Santa Monica,
incredibile per la spiaggia, la più grande finora vista.
Altrettanto bella Venice Beach, spazzata da un forte
vento ed originale per i suoi canali interni. Finisce
qui questa ennesima visita begli USA, iniziata 50 giorni
fa alle Hawaii e conclusa con il fantastico giro tra
California, Nevada ed Arizona. Avevo fatto una simile
esperienza, con l'auto a noleggio, in Florida ed il
ricordo e' ancora vivo tuttora. Ora mi ritengo
estremamente soddisfatto, di aver concluso con le stesse
forti emozioni questo tour, in posti fantastici e con
strade gratis e scorrevoli. A San Francisco e Los
Angeles, qualche apprensione per troppi personaggi
loschi, che ti fanno sempre stare sull'attenti, mentre
la cosa più penalizzante in assoluto sono i prezzi.
Quando si viene negli States. il budget deve essere
sostanzioso, se poi si viaggia da soli aumenta
sensibilmente. E' comunque un'esperienza che ripeterei
volentieri e non e' detto che resti solo un'intenzione.