Il
Kuwait è un emirato sovrano, situato nell'Asia sud-occidentale
(Medio Oriente), in un'area particolarmente ricca di petrolio. Lo
Stato si affaccia sul golfo Persico e confina con l'Arabia Saudita a
sud e con l'Iraq a nord. Il territorio del Kuwait, uno dei più
piccoli paesi del mondo e l'unico senza riserve d'acqua naturali, è
costituito principalmente da deserto, con lievi differenze di
altitudine. Il Kuwait possiede il 10% delle riserve petrolifere
mondiali, stimate in 101 miliardi di barili, e si posiziona al
quinto posto al mondo dopo Arabia Saudita, Canada, Iran ed Iraq.
L'economia dell'emirato si basa per circa il 95% sui proventi della
produzione e della vendita del petrolio greggio e dei suoi derivati,
che rappresentano la quasi totalità delle sue esportazioni. Questa
ricchezza di risorse abbinata alla relativa scarsità della
popolazione ne fa il quarto paese più ricco al mondo. Dopo essere
stato alleato dell'Iraq durante la guerra Iran-Iraq, il Kuwait fu
invaso e annesso dall'Iraq il 2 agosto 1990. Il Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite autorizzò una coalizione di 34 paesi,
guidata dagli Stati Uniti, a intervenire militarmente. Il 27
febbraio 1991 si concluse la Guerra del Golfo con la liberazione del
Kuwait e il reinsediamento dell'Emiro Jābir Āl Sabāh. L'esercito
iracheno in ritirata appiccò il fuoco a circa 600 pozzi petroliferi
e danneggiò i 100 restanti, provocando una catastrofe ambientale ed
economica in tutto il Golfo: oltre ai versamenti in mare, il 5% del
territorio fu coperto da laghi di petrolio e furono necessari più di
nove mesi per spegnere gli incendi. Inoltre, il Kuwait pagò 17
miliardi di dollari come rimborso spese alla coalizione. La Guerra
del Golfo danneggiò gravemente le infrastrutture del paese, che sono
state ricostruite in meno di tre anni, con una spesa di 50 miliardi
di dollari.
(fonte Wikipedia)
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KUWAIT CITY
(09)-26/10/2018
aereo Belgrado-Istanbul-Kuwait City:
In questi 3 mesi nei balcani,
ho utilizzato come mezzo di trasporto, esclusivamente il
bus. Ora inizia una serie di spostamenti dove e'
d'obbligo l'aereo, con prima destinazione Kuwait City.
Torno in Medio Oriente in una nazione che ha lasciato un
grande segno mediatico con la Guerra del Golfo, entrata
nelle nostre case con le immagini della CNN. Kuwait City
e' stata ricostruita con grandi investimenti di aziende
straniere e per i proventi della ricchezza derivata dal
petrolio. Tuttora e' ancora un cantiere aperto, ma sono
stati ultimati alberghi, grattacieli, centri commerciali
e vie di comunicazione. La città e' estesa e le zone
mutano in base all'area, lussuosa nella parte
finanziaria e abbastanza malmessa nei sobborghi degli
immigrati, che rappresentano il 70% della popolazione.
La presenza massiccia di indiani e' appunto legata alla
manodopera in tutti i settori, mentre i kuwaitiani
operano negli affari e nel commercio. In Kuwait le donne
sono le più emancipate dell'area medio orientale, sono
inserite in modo significativo nel mondo del lavoro e
possono raggiungere posizioni di potere. E' normale
vederle da sole, al volante di macchine di grossa
cilindrata o girovagare per negozi nei centri
commerciali. La religione musulmana impone a tutti
restrizioni che vietano l'uso dell'alcol, della carne di
maiale e negli alberghi, la possibilità di dormire tra
coppie, solo presentando certificato di matrimonio.
Comunque sono molto più permissivi rispetto ad altre
realtà che ho visitato, non mostrano segni di
insofferenza e mi son sembrati estremamente cordiali.
Forse sarà che di turisti se ne vedono pochi e quindi si
passa quasi inosservati o comunque ci si confonde tra i
tantissimi immigrati. A Novembre le temperature superano
di poco i 30°, a Luglio la media e' di 46° e nel 2012
qui e' stato stabilito il nuovo record mondiale di
temperatura massima in una città, con 52°. Il problema
grosso riguarda le tempeste di sabbia, che essendo
l'area urbana rubata al deserto, nelle giornate ventose
si crea un vortice che rende impossibile stare
all'aperto. Fortunatamente e' successo solo un
pomeriggio poi per il resto splendide giornate.
Camminate in centro città sono impossibili, molte strade
sono in costruzione ed i marciapiedi spesso interrotti
dai cantieri. Si può optare per il lungo mare che si
raggiunge con un paio di km, passando dal porticciolo ed
arrivando alle Kuwait Tower, tre torri che si ergono
sulla baia o fino a Green Island, con il bel parco. Da
visitare non poteva mancare la Grand Mosque, la piu'
grande del paese, ad accesso gratuito con guida, due
volte al giorno. E' ancora forte il ricordo della strage
in altra moschea a fine giugno 2018, dove un attentato
suicida causò 27 vittime e 200 feriti. I grattacieli
svettano sulla città e il più famoso e' Al Amra Tower
che con 417 mt. si piazza tra i primi 20 al mondo mentre
il simbolo della rinascita dopo la guerra e' la
Liberation Tower, tra le 5 torri di telecomunicazioni
più alte del pianeta. Impagabile la vista di
quest'ultima, dalla finestra della mia camera al 15°
piano. Tutta l'area del Golfo e' molto cara ed il Kuwait
non fa eccezione; alberghi, ristoranti e bar hanno
prezzi esagerati e se vuoi trovare qualcosa di economico
devi buttarti su fast food o cibi locali. McDonald's non
lo disdegno, in tutte le città ci ho sempre mangiato
almeno una volta e probabilmente sono tra le persone che
lo ha onorato con un Big Mac in più continenti, a tutte
le latitudini ed in più posti. Le cucine locali
raramente rientrano nelle mie preferenze e meno che meno
ostelli e hotel scadenti, quindi affronto costi
superiori pur di mantenere la mia privacy ed un buon
grado di soddisfazione. Avendo impostato la mia vita nel
mondo, come priorità cerco il confort di casa mia in
ogni sistemazione e non voglio più avere a che fare con
stanze condivise e persone che intaccano la mia
serenità.
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