La
Repubblica Popolare Cinese, viene fondata a Pechino da Mao Zedong
nel 1949 dopo la vittoria del Partito Comunista Cinese. Stato
sovrano situato nell'Asia orientale e il più popolato del mondo, con
oltre 1,385 miliardi di persone. Il potere è esercitato dal solo
Partito Comunista Cinese ed il governo ha sede nella capitale
Pechino. Con la sua superficie di circa 9.572.900 chilometri
quadrati la Cina è il terzo Paese più grande del mondo per
superficie. Il paesaggio è vasto e diversificato: va dalle steppe
della foresta e i deserti dei Gobi e del Taklamakan nell'arido nord
alle foreste subtropicali e umide del sud. L'Himalaya, il Karakoram,
il Pamir e il Tian Shan sono le catene montuose che separano la
parte meridionale dall'Asia centrale. A partire dal 2013 è la
seconda economia più grande al mondo sia come PIL totale nominale,
sia per parità di potere d'acquisto; è anche il più grande
esportatore e importatore di merci al mondo. La Cina è ufficialmente
uno Stato munito di armi nucleari e ha il più grande esercito
permanente del mondo, con il secondo più grande bilancio della
difesa. La censura di parola e di informazione politica, in
particolare su internet, è abitualmente utilizzata per prevenire
azioni collettive. Reporter senza frontiere, nel 2016 ha
classificato la Cina al 176º posto, su 180 Paesi analizzati, nel suo
annuale World Press Freedom Index, indicando pertanto un livello
molto basso di libertà di stampa.
(fonte Wikipedia)
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MOSCA PECHINO
MOSCA 17/07/2017 - PECHINO
20/08/2017:
Dopo 34 giorni porto a termine la tratta Mosca -
Pechino, suddivisa tra Transiberiana e Transmongolica.
Viaggio intervallato da belle soste che mi hanno
permesso di vivere senza grossi patemi i 9.000 km e le
135 ore di treno. La Transiberiana che arriva fino a
Vladivostock, ha il fascino di essere la ferrovia più
lunga al mondo ed e' il sogno dei turisti
intraprendenti, che magari la affrontano tutta d'un
fiato. Io sono arrivato fino a Irkutsk, quindi poco più
della metà e non mi ha entusiasmato, anzi son
state poche le volte che son rimasto appiccicato al
finestrino. Diversa invece la Transmongolica che parte
costeggiando il Lago Baikal, si incunea tra montagne e
vallate prima di arrivare a Ulan Bator. Bellissimo poi
l'ultimo tratto che porta a Pechino, con il Deserto dei
Gobi e passaggi in altura tra le montagne cinesi, ricche
di vegetazione e laghetti. La comodità dei treni
purtroppo l'ho trovata solo in parte all'inizio e nel
tratto da Ulan Bator a Pechino dove, avendo tempo, son
riuscito a prendere biglietto direttamente in stazione,
con prima classe disponibile. In Russia invece, avendo
delle date precise da rispettare, mi sono dovuto
appoggiare ad un'agenzia di S. Pietroburgo, che mi ha
riservato solo delle seconde classi mediocri a prezzi
esorbitanti. Momento unico e mai visto alla frontiera
cinese, con il treno che entra in un grande capannone e
viene fatto il set-up delle ruote. In Cina i binari sono
più stretti e quindi le carrozze vengono staccate,
sollevate ad una a una, cambiate le ruote e
riagganciate. Il tutto in 4 ore e con le persone a
bordo.
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PECHINO
(16)-20/08/2017
treno Ulan Bator-Pechino:
Pechino o Beijing e' la capitale della Cina e seconda
città più popolata dopo Shangai. Il primo impatto non e'
dei migliori per lo smog, l'umidità, il traffico e
le brutte abitudini come lo sputare. Penalizzante
inoltre l'oscuramento in internet di Google e di altre
piattaforme, che per me sono fondamentali. I miei viaggi
non sono preparati, non mi affido a libri e non ho idea
di cosa fare quando arrivo in una nazione nuova. Mi
muovo tramite ricerche sul web e soprattutto il mio
atlante e' Google Maps, con cui mi oriento, localizzo
alberghi, servizi pubblici ed attrazioni turistiche. E'
la prima volta che mi capita di affrontare una
situazione come questa e non essendo assolutamente
preparato, impiego molto tempo per capire il da farsi
con motori di ricerca alternativi o mappe. In generale
internet e' lento, ho acquistato 2 sim dai migliori
operatori telefonici senza buoni risultati ed anche con
wifi non va meglio. A differenza di altri paesi in Cina
lo smartphone e' diffusissimo, quasi tutti ne hanno
almeno uno, ma lo usano per social network, musica e
giochi. In questo contesto, per il breve periodo che
resto a Pechino, opto di concentrarmi nella zona
centrale con visita alla Città Proibita (The Forbidden
City), alla piazza Tienanmen ed a Qianmen Street.
Fortunatamente un efficiente metropolitana collega tutti
i punti della città ed agevola i miei spostamenti.
La Città Proibita costruita tra il
1406 ed il 1420, e’ il piu’ grande palazzo del mondo,
conta di 980 edifici divisi in 8.707 camere e copre
720.000 m². Il nome deriva dal fatto che, a parte i
membri della casa imperiale, nessuno vi poteva entrare
senza l'esplicito permesso dell'Imperatore.Fu il palazzo delle dinastie Ming e
Qing e per quasi 500 anni, e' servito come abitazione
degli imperatori e delle loro famiglie, così come centro
cerimoniale e politico del governo cinese. Nel 1987 la
Città Proibita è stata inserita nell'elenco dei
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, che la riconosce
come la più grande collezione di antiche strutture in
legno che si sia conservato fino ai giorni nostri.
Veramente imponente tutta l'area, circondata da un muro
alto 8 metri che racchiude grandi palazzi con gradinate
e balaustre in marmo ed internamente troni, drappi e
urne cerimoniali. Ci son rimasto 5 ore e son riuscito a
vedere la parte centrale, i giardini e Prospect Hill, la
collina esterna al palazzo, mi son perso tutte le aree
laterali.
Il grande afflusso di turisti e cinesi rallenta molto la
visita e se poi ci aggiungo il tempo per gli infiniti
scatti fotografici, mi accorgo che veramente la
Forbidden City richieda almeno un'altra occasione.
Proprio di fronte all'entrata con la foto di Mao, si
trova Tienanmen, la grande piazza adibita a tutte le
manifestazioni di partito e tristemente famosa per la
repressione studentesca del 1989, con centinaia di
morti. Nella piazza si trova il mausoleo di Mao, non
aperto al pubblico ed il monumento agli eroi del popolo
per ricordare i martini cinesi delle rivoluzioni del XIX
e XX secolo. Sempre vicino si trova Qianmen Street,
famosa via pedonale con oltre 600 anni di storia, dove
si possono trovare ristoranti ed un infinità di negozi
con prodotti tipici. Dopo questa prima conoscenza di
Pechino, vado a depurarmi per 4 giorni in una borgata di
montagna, vicino alla grande muraglia di Mutianyu, per
poi rientrare in città e completare la visita ai tanti
siti presenti.
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MURAGLIA CINESE - MUTIANYU
(17)-24/08/2017
bus Pechino-Huairou-taxi Beigou Village:
Pechino conserva siti storici fantastici, risalenti alle
dinastie Ming e Qing molti dei quali patrimonio
dell'Unesco. Il più famoso, la Grande Muraglia, si
trova al di fuori dell'area cittadina, all'incirca ad
una settantina di km di distanza. La Muraglia Cinese e'
una delle 7 meraviglie del mondo moderno e dopo aver
ammirato il Colosseo a Roma, il Taj Mahal in India,
Petra in Giordania e Machu Picchu in Perù,
aggiungo anche questo quinto tassello alla mia
collezione. Mancano all'appello il Cristo Redentore in
Brasile ed il sito Maya di
Chichén Itza in Messico, che spero di visitare in questo
viaggio. Le prime fortificazioni della Grande Muraglia,
risalgono al 221 a.c. e continuarono fino al 1644 d.c.
con l'intento di creare una barriera di 9.000 km a
difesa degli invasori. Con la fine della dinastia Ming
terminarono anche i lavori di consolidamento, con
inevitabile degrado. Nel 1955 il governo cinese decise
di iniziare un'opera di restauro nella sezione di
Badaling, che venne aperta al pubblico nel 1957. Questa
e' la meta preferita dai cinesi e dai vari capi di stato
in visite ufficiali, che la preferiscono per la
pavimentazione e per la facilità di accesso. Essendo
troppo turistica e volendo staccare qualche giorno da
Pechino, in cerca di aria pulita, dopo estenuanti
ricerche sul web, opto per Mutianyu e prendo alloggio in
una farm a Beigou Village, un nugolo di case tra le
montagne. La scelta non e' casuale, dal paesino posso
salire correndo lungo una carrozzabile in cemento per
2km, per poi prendere un sentiero di 1,5 km ed entrare
sulla Muraglia dalla torre 20. Non essendo un punto
controllato ma conosciuto solo dai residenti, non e'
soggetto al pagamento del ticket, così tutti i giorni,
salgo e godo gratuitamente del fantastico scenario. La
Muraglia di Mutianyu e' la più lunga di quelle
restaurate ed aperte al pubblico, ha il maggior numero
di torri (23) e forma un serpentone su e giù dalle
creste con pendenze a tratti considerevoli. Lo
spettacolo e' a dir poco esaltante e quando si arriva
alla torre 23 si vede tutta la fortificazione dall'alto
ed inizia la parte altamente suggestiva. Un cartello
rosso dice che sei arrivato nel punto più alto, ma non
e' vero, vale solo per la parte restaurata ed aperta al
pubblico. Anche se altri cartelli indicano che non si
può proseguire, continuando si entra sulla Muraglia di
Jiankou, con passaggi stretti, abbondante vegetazione,
fondo sconnesso e muri crollati. Tutta questa parte mai
toccata, e' sconsigliata e pericolosa, ma il fascino di
essere sulla fortificazione originale, mi porta con la
giusta attenzione, ad addentrarmi nelle torri crollate,
scavalcare muri e salire a quattro zampe fino in cima
alla montagna. Faccio molta fatica a far presa sui
lastroni lisci, in parte per la salita verticale ed in
parte per le Pegasus, che non hanno il minimo grip. Dopo
aver ammirato un panorama stupendo nel silenzio assoluto
della montagna, affronto la discesa aggrappato ai muri
disastrati, consapevole del rischio e con tanta
adrenalina in corpo. Bellissimo, una volta sola però.
Gli altri giorni mi faccio tutta la parte restaurata
fino a Jingmen, dove la torre 1 non permette di
proseguire e scendo dal foot path, migliaia di gradini
che portano a valle. Esco tranquillamente da portoghese,
dall'ingresso dove si entra con il biglietto e tramite
un sentiero, tra piante di castagno, rientro a Beigou
Village. Quattro giorni bellissimi in questo angolo di
Cina vera, senza bar e ristoranti, solo un mini market
ed una piazzetta, dove la sera le signore si trovano per
giocare a carte.
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PECHINO
(18)-28/08/2017
bus Beigou Village-Pechino:
Ritorno a Pechino per terminare la visita dei luoghi
simbolo, dopo la parentesi alla muraglia cinese di
Mutianyu. In sequenza riesco a vedere il Temple of
Heaven ed il Summer Palace, patrimoni dell'UNESCO, il
Lama Temple, il Confucian Temple ed il Panjiayuan
Antique Market. La metropolitana ha una rete che tocca
anche le aree periferiche, e' intuitiva, a basso costo
(0,40€) e facilita ogni
spostamento. Velocemente si raggiunge la grande area
verde che ospita il complesso taoista Temple of Heaven,
datato 1420 d.c. ed usato per cerimonie sacrificali al
cielo. La Hall of Prayer for Good Harvests, tempio
circolare in legno su 3 piani e terrazza in marmo,
era il luogo dove l'imperatore pregava per il buon
raccolto, mentre dalla parte opposta alla fine di un
lungo viale, sul Circular Mound Altar, avvenivano i
sacrifici degli animali. Circondati da 2,73 km² di mura
di cinta, si trovano inoltre molte sale imperiali,
palazzi, pavilion e giardini, ora adibiti a zone relax e
giochi per bambini. Spazi enormi, palcoscenico
accattivante per fotografie, dove il tempo non e' mai
abbastanza e passa in fretta, tanto da portare via
un'intera giornata. E non può essere da meno il Summer
Palace, ubicato in zona periferica e raggiungibile in
metro dopo un tragitto di oltre un'ora. Le prime
costruzioni risalgono al 1150 e varie dinastie
aggiunsero palazzi, ma solo nel 1750 l'imperatore
Qianlong ordinò l'ampliamento, con la creazione del lago
artificiale Kunming, dominato dalla Longevity Hill.
Sulla collina alta 60 mt. spicca la Tower of Buddhist
Incense ed in lontananza, verso la Jade Spring Hill, tra
la foschia si intravede la Jade Peak Pagoda. Un percorso
pedonale di parecchi km, permette di fare il giro del
lago tra ponti ed edifici vari, con giardini ben curati
e gente rispettosa. Il Lama Temple e' un monastero
buddhista tibetano, ancora abitato dai monaci, meta di
fedeli che si raccolgono in preghiera e bruciano incenso
in grossi recipienti. Ci sono cinque cortili nel suo
interno con grandi palazzi che custodiscono statue di
Buddha, di Maitreya, scrigni, troni e statuette in rame
decorato. A poca distanza si trova Il Confucian Temple,
dove si rendeva omaggio a Confucio durante le dinastie
Yuang, Ming e Qing. In 14 padiglioni, vengono conservate
sculture in pietra, come le lastre di Jinshi, i tamburi
di Qian Long e le sculture Shisanjing. Inoltre sono
presenti 198 stele con 626.000 caratteri cinesi.
Frettolosamente passo anche da Panjiayuan Antique
Market, dove il commercio delle pietre la fa da padrone
e si possono trovare anche reperti come tazze, piatti,
vasi, statuette e libri di Mao. Devo riconoscere che se
il primo impatto non e' stato esaltante, poi son
riuscito a districarmi nella grande Pechino con
disinvoltura, scoprendo dei luoghi bellissimi,
affascinanti e ricchi di storia.
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XI'AN
(19)-01/09/2017
treno Pechino-Xi'an:
Dopo 9.000 km di treni, lenti e non proprio
all'avanguardia, finalmente ho l'occasione di provare la
linea veloce cinese. Per spostarmi da Pechino a Xi'an,
capoluogo della provincia Shaanxi, uso uno dei treni G,
che copre i 1.100 km di distanza, in meno di 5 ore.
Molto comodo e confortevole e' paragonabile al nostro
Frecciarossa e come tutti i treni cinesi, non sgarra di
un minuto. Xi'an e' una tra le più importanti città
nella storia cinese, fu capitale di ben 13 dinastie ed
ha più di 3.100 anni di storia. La parte storica e'
racchiusa tra enormi mura di cinta, che hanno una
lunghezza perimetrale di 13,94 km e furono erette dalla
dinastia Ming nel 1368, sulle vecchie costruzioni Tang
del 618. Della dinastia Tang e' il simbolo cittadino, la
Pagoda della Grande Oca Selvatica, una torre pendente di
60 mt voluta dall'imperatore Gao Zong nel 652. Sorge
fuori le mura in un luogo considerato sacro, perché
costruito sulle rovine di un vecchio monastero buddhista
e divenne centro primario di traduzione degli antichi
testi. Negli edifici adiacenti si trovano diverse statue
del Buddha e divinità varie. Esternamente, un'area
turistica ospita esercizi commerciali, bancarelle ed una
grande fontana, che alle 12:00 ed alle 20:00 inscena
giochi d'acqua. Poco lontano altra Pagoda Tang del 684,
la Piccola Oca Selvatica, circondata da un bel parco con
laghetti e fontane. Shaanxi History Museum e' tra i più
famosi in Cina, per l'alto valore storico dei 370.000
reperti delle 13 dinastie ed il Beilin Museum invece
raccoglie stele e sculture che riportano all'arte
calligrafica. Xi'an ha circa 9 milioni di abitanti, e'
impressionante per i tanti centri commerciali, dove
abbondano grandi firme internazionali e per la quantità
di banche presenti in tutta l'area cittadina. Di sera il
centro e' molto bello con le vie e la Bell Tower
illuminati e da vivere il quartiere mussulmano con lo
street food e gli allegri schiamazzi.
L'ESERCITO DI TERRACOTTA
A circa 40 km da Xi'an, nel
distretto di Lintong, si trova un sito archeologico unico al mondo e una
delle più grandi scoperte del XX secolo.
L'esercito di terracotta è un insieme di statue collocato nel Mausoleo
del primo imperatore Qin, destinato a servire Shi Huang (260 a.C.-210
a.C.) nell'Aldilà. L’esercito è rimasto sepolto per più di 2000 anni;
nel 1974, un contadino di nome Yang Zhifa rinvenne, durante lo scavo di
un pozzo, delle fosse sepolcrali contenenti statue in terracotta di
soldati in armi, con tanto di carri e cavalli. Il fortuito rinvenimento
dette origine agli scavi che permisero di rinvenire il mausoleo di Shi
Huangdi, sino ad allora ritenuto scomparso. La prima parte del sito
dell’Esercito di terracotta ad essere scoperta fu chiamata Fossa Uno.
Nel 1976 vennero portate alla luce altre due fosse a 20-25 metri dalla
Fossa Uno e furono chiamate Fossa Due e Fossa Tre. L'esercito è composto
da riproduzioni di guerrieri in terracotta, vestiti con corazze in
pietra e dotati di armi, poste di guardia alla tomba dell'imperatore. Di
queste statue sono state riportate alla luce circa 8000 guerrieri, 18
carri in legno e 100 cavalli in terracotta. Le statue colpiscono per il
loro realismo e nei particolari: la tecnica usata per realizzarli
consisteva nel compattare cerchi di argilla in modo da creare un tubo
(il torace) e completate con l'aggiunta di gambe e braccia. La struttura
poi veniva ricoperta di blocchetti di argilla per creare le uniformi e
poi decorata. Nel 1987 il mausoleo dell'imperatore Qin Shi
Huang, di cui l'esercito di terracotta fa parte fu inserito come Sito
del Patrimonio culturale mondialedell'UNESCO.
(fonte Wikipedia)
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CHENGDU
(20)-11/09/2017
treno Xi'an.Chengdu:
Per questi ultimi 800 km su rotaia in Cina, mi affido ad un treno notturno
che in 16 ore raggiunge Chengdu. Il capoluogo del
Sichuan ha 14 milioni di abitanti, soffre l'influenza
dei monsoni ed ha un alto tasso di umidità e
inquinamento. Il turismo e' legato al
Research Base of Giant Panda
Breeding, una immensa area periferica che riproduce
l'habitat naturale dei Panda Giganti. Dal 1987, anno di
apertura del parco, e'
stato possibile far nascere un centinaio di esemplari,
rispettando il principio iniziale di favorire
l'attività' riproduttiva della specie, a rischio
estinzione.
I cuccioli vengono seguiti fino in età adulta e poi
vengono messi in libertà.
Il simbolo cinese e del WWF, grazie agli sforzi nel preservare le
foreste di bambù sulle alte montagne della Cina
occidentale, ora conta 1864 esemplari in libertà ed e'
stato declassato da "in pericolo" a "vulnerabile". Il
Panda Gigante si ciba solo di bambù, ne mangia circa 40
kg al giorno e da adulto, supera i 200 kg di peso. Di
buon ora sono entrato nel centro per assistere al
momento in cui viene data la prima razione giornaliera
di bambù. Di Panda se ne possono vedere tanti fino alle
10:00 circa, poi sazi, la maggior parte si nasconde
nella boscaglia a riposare. Mattinata molto divertente,
specialmente con i cuccioli che si danno al gioco e
lottano o disturbano la mamma, intenta a gustarsi
l'abbondante colazione. Dopo il breve soggiorno a
Chengdu, sono al limite con il visto cinese che permette
solo 30 giorni di permanenza e quindi devo uscire per
non incorrere in gravi conseguenze. L'idea iniziale era
di passare dal Tibet e poi raggiungere il Nepal, ma le
restrizioni governative impediscono ai singoli di
entrare autonomamente nella provincia cinese a statuto
speciale. A parte i permessi a non finire, ci si deve
appoggiare ad agenzie di viaggio, in gruppi di almeno 5
persone, con itinerari fissi e sempre sotto controllo
della guida. I prezzi per una settimana sono impossibili
e quel che e' peggio, non si può proseguire verso il
Nepal ma si deve ritornare a Chengdu. Abbandono
momentaneamente l'idea Tibet e prenoto il volo verso
Kathmandu, dove prevedo di restare circa 3 mesi. Pur con
tutte le contraddizioni e le difficoltà, la Cina mi e'
piaciuta, ho visto 3 città storiche ed una delle 7
meraviglie del mondo moderno, la Grande Muraglia Cinese.
Problemi li ho avuti con la comunicazione, pochi parlano
inglese e le indicazioni sono quasi sempre in cinese.
Per i ristoranti, la difficoltà e' stata nel trovare
locali con forchette e coltelli, vista la mia avversione
ai Kuaizi, le bacchette in legno. Il traffico e
l'inquinamento sono elevati ovunque e l'indisciplina
degli automobilisti rende problematico l'attraversamento
pedonale. Però la cosa che più mi ha penalizzato e'
stato l'oscuramento in internet di google e di tutte le
piattaforme collegate; senza google map mi e' mancato il
riferimento indispensabile in tutti i miei spostamenti.
Di positivo comunque che un ottima metropolitana ha
alleviato il disagio e mi ha permesso di muovermi
velocemente a costi irrisori. Per l'ambiente ci si sta
muovendo per migliorarlo, tutti i motorini sono
elettrici, e si sta pensando ad un futuro ecologico
incentrato sulla riduzione degli sprechi ed un cambio
sostanziale di un economia basata più sull'erogazione di
servizi che sulla produzione. Tra le città viste Pechino
merita il primo posto, con gli impareggiabili palazzi,
templi storici ed angoli suggestivi, Xi'an pure molto
bella con le mura antiche, il vivace centro, il
quartiere mussulmano e l'Esercito di Terracotta. Chengdu
molto meno moderna, mi porterà per sempre il magnifico
ricordo dei Panda. La Muraglia Cinese e' stata pure una
grande esperienza, grazie anche ai 4 giorni nel piccolo
Beigou Village, immerso nel verde e con aria pulita.
Questo piccolo paradiso mi ha permesso di ritornare a
correre, cosa che poi son riuscito a fare solo a Xi'an.
Dopo il Passatore e l'inizio di questo viaggio, ho
mollato gli allenamenti e son tornato ad avere una
condizione scadente, non quanto per la voglia ma per le
condizioni proibitive dei luoghi visitati. Ora in Nepal,
dovrò per forza cambiare registro e tornare a fare le
cose seriamente, anche se i lunghi trekking che ho in
mente, non mi aiuteranno molto. Dovrò trovare il modo
per recuperare un buon ritmo entro fine anno, per poi
dedicare l'inizio 2018 esclusivamente alla corsa.
L'iscrizione alla Boston Marathon e' andata a buon fine
ed il 16 Aprile ho un conto in sospeso con la più
vecchia maratona al mondo.