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RIO DE JANEIRO
(31)-22/04/2018
Aereo Boston- Fort Lauderdale-Bogota'-Lima-Rio de
Janeiro:
Per risparmiare circa il 30% sul biglietto
aereo, mi invento un tragitto con 3 scali da Boston a
Rio de Janeiro. Impiego qualcosa come 35 ore, ma ormai
questi tragitti interminabili mi sono entrati nel DNA e
riesco a sopportarli decentemente. Arrivo nella ex
capitale brasiliana ansioso di lasciarmi alle spalle il
freddo di Boston e difatti, trovo 30 gradi ed un bel
cielo azzurro. Il Brasile e' considerato uno dei paesi
più pericolosi del Sud America e quindi, per non correre
rischi, prendo l'hotel a Copacabana, zona sicura e super
controllata. Per muovermi in città uso la metro, che
dista 50 mt. dall'albergo, o Uber, che in Sud America e'
molto economico. Copacabana ti incanta al primo
impatto, spiaggia immensa che con Ipanema, arriva a 6
km, poca gente nei giorni feriali mentre la Domenica si
riempie. La cosa non mi tocca dato che non ho
l'abitudine di sdraiarmi al sole, preferisco camminare
sulla battigia e magari fermarmi ad uno dei tanti
baretti sulla orla (passeggiata) per una pinta. A Rio le
stagioni sono invertite rispetto alle nostre essendo
sotto l'equatore, pertanto ora ci troviamo nel bel mezzo
dell'autunno. Il clima e' molto buono, bel sole, 30
gradi di giorno e 25 di sera, poca umidità, non piove
quasi mai ed i prezzi degli hotel sono abbordabili.
L'Oceano Atlantico e' sempre mosso e solo i surfisti
vanno lontano dalla spiaggia; i bagnanti invece son
controllati dai tanti bagnini che intervengono in ogni
situazione di potenziale pericolo. Copacabana ed Ipanema,
pur essendo spiagge completamente libere, hanno bagnini
ogni 200 metri, polizia che controlla ed elicotteri
militari che passano poco distanti dalla riva. Oltre
alla spiaggia lunga e larga, c'e' un'ampia area pedonale
con i tanti bar, una ciclabile e 3 corsie stradali per
ogni senso di marcia. E' la zona dove si svolge il
famoso carnevale e punto più famoso di Rio. La sera
tutta la passeggiata viene presidiata dall'esercito e la
gente si riversa nei tanti bar, che offrono musica dal
vivo con le varie band. I brasiliani hanno la musica nel
sangue e spadroneggiano le note tipicamente locali come
la bossa nova ed il samba, accompagnati da balli
improvvisati. Praticamente le mie giornate le ho passate
qui, di giorno su e giù per le spiagge e di sera nei bar
sulla orla o nei ristoranti oltre la strada. Avevo
programmato di stare 10 giorni, poi ne ho aggiunti altri
6, contagiato dal bel posto e dall'atmosfera di
Copacabana. Non poteva mancare il simbolo di Rio e del
Brasile, il Cristo Redentore, una delle sette meraviglie
del mondo e mia sesta visitata. Ora mi manca solo Chichèn
Itzà
nello Yucatàn
in Messico, che penso di chiudere entro il 2020. La
grande statua di 38 metri si trova sulla montagna del
Corcovado, che domina la baia di Rio de Janeiro. Ci si
arriva con un trenino che si inerpica fino a 700 metri,
per poi fare l'ultimo breve tratto a piedi. Il Cristo e'
famoso per la splendida posizione, ma non e' il più
grande al mondo, il record spetta al
Cristo di Cochabamba in Bolivia con 40 mt, anche questo visitato
nell'Aprile 2016. Comunque visita al Corcovado
emozionante e fortunata, visto che spesso le nuvole
basse avvolgono il Cristo e nascondono il panorama
mozzafiato. Altro simbolo, il Maracana', stadio di
calcio più famoso al mondo, dove ho assistito a due
partite del campionato brasiliano, la prima tra
Fluminense e San Paolo e la seconda tra Flamengo e
Internacional di Porto Alegre. Anche qui emozionante
entrare in questo stadio, che restaurato e con posti a
sedere, ora ha una capienza di 79.000 persone, mentre il
record di presenze risale alla finale del mondiale 1950
con 199.854 spettatori. Non e' rimasto niente di quella
struttura, solo il nome, demolite le gradinate a due
livelli rimpiazzate da una unica con seggiolini colorati
che richiamano la bandiera brasiliana e rifatta la
copertura, ora in fibra di vetro e teflon. Scialba la
partita tra Fluminense e San Paolo, finita 1-1, 20.000
spettatori, stadio semivuoto e tifo non coinvolgente.
Grande spettacolo invece tra Flamengo e Internacional
finita 2-0, stadio pieno, tifo infernale ed a buona
ragione, "a maior torcida du mundo". (
video )
SALVADOR DE BAHIA
(32)-08/05/2018
Aereo Rio de
Janeiro-Salvador de Bahia:
Le immense distanze del Brasile,
rendono impossibile l'uso dei bus e per ogni
trasferimento, non mi resta che appoggiarmi all'aereo.
Da Rio de Janeiro a Salvador de Bahia ci sono 1500 km e
con un volo di 2h10' arrivo nella terza città più
popolosa del paese. In questi due mesi in Brasile, per
non lasciare nulla al caso, scelgo hotel di grandi
catene internazionali, zone turistiche tranquille e ben
presidiate anche di notte. A Salvador opto per Rio
Vermelho, quartiere affacciato sull'oceano, che per la
sua bellezza era stato scelto anche da Jorge Amado,
grande scrittore brasiliano. La casa dove visse con la
moglie e scrittrice Zelia Gattai, e' stata trasformata
in museo e nel giardino sono depositate le ceneri di
entrambi. La costa e' caratterizzata da spiaggette e
attracchi per le barche dei pescatori, che animano il
vecchio Mercado de Peixe, con i loro bottini quotidiani.
Appena si esce da Rio Vermelho si trovano tante
insenature fino al Barrio o spiagge più ampie da
Amaralina a Praia Itapua. In totale sono circa 20 km di
spiaggia, non paragonabile a Rio per sabbia e strutture,
ma fantastico per camminare sulla orla o la ciclabile.
Peccato che il mio problema alla gamba non sia ancora
risolto, una bella corsetta me la sarei fatta
volentieri, nonostante il caldo tropicale e l'alto tasso
di umidità. Le serate invece si vivono nei molti bar e
ristoranti, o nelle piazze tra musica e chioschi di
acaraje', frittella tipica locale con pasta di fagioli,
cipolla e sale, fritto in olio di palma, riempito con
gamberi, insalata, ecc. La parte più bella di
Salvador e' il centro storico, la Cidade Alta risalente
al 1600, che si distingue per la sua architettura
coloniale e religiosa. Capitale del Brasile fino al
1763, ora si identifica nel Pelourinho, patrimonio
dell'UNESCO, caratterizzato da palazzi storici, chiese,
abitazioni dalle facciate colorate e viuzze ciottolate.
Sulle belle piazze si affacciano chiese barocche di
inestimabile valore come la Iglesia di S. Francesco o la
Catedral Basilica de Salvador. Questa e' la zona più
pericolosa e ad alto tasso di criminalità, ma se si
resta sull'itinerario turistico, ben presidiato, e non
ci si addentra nelle favelas, non si corrono rischi. E
poi quando vado in zone non raccomandabili, metto in
mostra il mio lasciapassare, una coloratissima maglia
con i colori della selecao di calcio. I bahaiani sono
esuberanti e legatissimi alle tradizioni e non per
niente qui si svolge il carnevale più amato e
partecipato dai brasiliani. Non c'e' niente di
organizzato, tutto e' spontaneo, si eccede solo con
musica, alcool e sorrisi, che per tradizione locale e'
implicito assenso a lasciarsi baciare.
RECIFE
(33)-17/05/2018
Aereo Salvador de Bahia-Recife:
Dallo stato di Bahia, continuo la
risalita verso il nord del Brasile, scegliendo come
destinazione Recife, capitale del Pernambuco. La
classifica delle 50 città più pericolose al mondo nel
2017, ne include ben 17 brasiliane e se Salvador occupa
la 25^, Recife si assesta alla
22^. Anche qui metto in pratica gli
accorgimenti che finora mi han fatto vivere tranquillo e
scelgo un ottimo hotel fronte mare nella zona turistica
di Boa Viagen. La spiaggia e' molto bella, si estende
ininterrottamente per 10 km ed e' tristemente famosa per
gli attacchi degli squali, una cinquantina finora di cui
19 fatali. Su tutto il litorale ci sono cartelli che
invitano a stare vicinissimi alla riva, a non
avventurarsi al largo ed evitare l'ingresso in acqua
durante l'alta marea. Come a Rio, la spiaggia e'
semivuota durante la settimana mentre nel week-end si
riempie di ombrelloni e gente del posto. Di turisti in
questo periodo ce ne sono pochi, siamo in bassa stagione
anche se come clima e' forse il momento migliore. Le
temperature raramente vanno oltre i 30°, le giornate
sono soleggiate, non piove quasi mai e l'unico
inconveniente che il tramonto inizia un attimo prima. In
Brasile non c'e' l'ora legale e quindi se in estate
inizia a far buio alle 18:30, ora che siamo in autunno
inizia alle 17:45. La sera il lungomare si anima con
gente che passeggia e si gode un attimo di fresco (25°),
mentre chi corre ha a disposizione una ciclabile di 8 km
tra il marciapiede e la strada a senso unico. I chioschi
non offrono molto se non bevande ed alcolici quindi se
si vuol mangiare, bisogna addentrarsi nella rete di
viuzze o optare per il mega shopping Recife. Se ci si
allontana dal mare, il movimento di persone e' scarso e
si può arrivare, in certi momenti, a camminare in zone
quasi deserte. Vista la nomea della città non sarebbe
proprio raccomandabile affrontare questi percorsi, ma
essendo zona comunque turistica, mi sono mosso senza
problemi. Diverso invece il contesto nel centro storico
ed in particolare nel Barrio S. Antonio, lasciato al suo
destino e senza nessun presidio di polizia. Arrivo in
bus pubblico, scendo nella piazza di fronte alla Torre
de Cristal del parco delle sculture di Francisco
Brennand e dopo qualche foto, tranquillamente mi avvio
tra stradine con palazzi coloniali, chiese e qualche
locale tipico. Arrivato al ponte che porta a S. Antonio,
vengo subito fermato da un signore che mi consiglia di
tornare sui miei passi e non proseguire, essendo questa
la zona più pericolosa di Recife. Non ho certamente
intenzione di passarci la giornata, ma una visita e
qualche foto la devo pur fare. Effettivamente girano
personaggi poco simpatici, ti squadrano, chiedono soldi,
cercano di venderti fumo e droga. Non mi lascio prendere
dal panico e con attenzione mi aggiro nella piazza,
visito la chiesa di Nossa Senhora, passo tra le varie
bancarelle e dopo che altre persone mi dicono di
nascondere la macchina fotografica, riprendo il bus e me
ne torno a Boa Viagen.
FORTALEZA
(34)-25/05/2018
Aereo Recife-Fortaleza:
Lo stato del Cearà
nel nord-est del Brasile, si trova appena sotto la linea
dell'equatore e la capitale e' Fortaleza. Città di 2,5
milioni di abitanti, ha belle spiagge ed un lungomare
dove si elevano alberghi e condomini, presi d'assalto
dai numerosi turisti che la visitano tutto l'anno.
Nonostante ci si stia avvicinando alla stagione
invernale, il sole picchia forte, le temperature sono
alte tutto il giorno e la sera cresce l'umidità.
Fortaleza e' nella top ten tra le città più pericolose
al mondo, gli omicidi sono all'ordine del giorno per la
feroce lotta tra gang che gestiscono il traffico di
droga.
Il dato riguardante il Cearà
e' impressionante, cinquemila omicidi nel 2017, uno ogni
due ore, con Fortaleza che ha il tasso più alto di
vittime tra gli adolescenti. Qui anche i residenti
vivono nella paura, ogni momento puoi essere rapinato o
ucciso, se hai la sfortuna di trovarti nel posto
sbagliato al momento sbagliato.
La situazione nelle favelas e' fuori controllo ed il
2018 e' iniziato con un assalto in una piccola discoteca
dove un commando armato ha massacrato 14 persone. Un
giorno ho avuto la cattiva idea di prendere un bus che
si e' incuneato tra sobborghi malfamati ed a poca
distanza, son venuto poi a sapere, tre persone son
salite su un bus simile ed hanno ucciso a bruciapelo un
ragazzo. Comunque nella zona turistica di Beira Mar,
dove avevo l'albergo, non ho mai avuto la sensazione di
pericolo, pur muovendomi sempre a piedi su tutto il
litorale. Di giorno, per il caldo ed il sole battente,
spiagge e lungomare sono praticamente deserte, mentre la
sera tutto si anima. La spiaggia di Iracema, illuminata
a giorno, si riempie di
gente che fa una serie infinita di attività sportive, la
ciclabile e' un via vai di runners e la passeggiata e'
una processione continua. Beira Mar ha parecchi
ristoranti, detti barraca, che con i tavoli arrivano fin
sulla spiaggia; i brasiliani ci vanno esclusivamente per
bere, mentre i turisti si buttano sui piatti tipici e
sul pesce. La qualità ed il servizio sono rivedibili, ci
sono stato giusto una sera, poi ho optato per locali più
genuini e tranquilli. Il problema delle barraca, sono
gli ambulanti che passando dalla spiaggia, si incuneano
tra i tavoli e non ti mollano un minuto. Tra le mille
cianfrusaglie che propongono, spiccano anche dolci,
pastelle, gamberoni ed aragoste, con i camerieri che non
dicono niente. A margine delle problematiche di
Fortaleza, si e' aggiunto anche lo sciopero dei
camionisti che ha paralizzato tutto il Brasile, creando
tensioni e danni enormi all'economia nazionale. Per una
decina di giorni si son avuti problemi di
approvvigionamento carburante, con file interminabili ai
distributori di benzina e voli aerei cancellati. Danno
enorme alla produzione auto con un crollo del 20% per
mancata consegna componentistica e ripercussioni nella
grande distribuzione, con prodotti mancanti nei
supermercati. Tutto si e' normalizzato con una serie di
concessioni governative, come sgravi fiscali e sconto
sul prezzo del diesel.
RIO DE JANEIRO
(35)-05/06/2018
Aereo Fortaleza-Rio de Janeiro:
Dopo aver toccato la parte nord del
Brasile, avevo pensato di scendere a Brasilia, per
visitare la capitale. Una lettura più approfondita delle
varie recensioni sul web, mi ha fatto desistere
dall'idea in quanto la città, creata dal nulla nel 1960,
ha solo palazzi governativi, non ha niente da mostrare
ed e' molto dispersiva. Non ci penso molto e punto
diritto su Rio de Janeiro, bella per le spiagge, per il
clima e sicura nella zona di Copacabana, dove ho il
piacere di tornare. Ci vogliono oltre 3 ore di aereo e
mi rendo conto di quanto sia immenso questo paese; la
distanza da Fortaleza e' pari a quella tra Italia e
Russia. Nei primi 2 giorni, trovo un cielo terso,
qualche rovescio e temperature in picchiata, ma poi
tutto si sistema e torno a godere le spiagge ed un buon
clima, senza picchi elevati ed umidità. Rispetto ad un
mese fa le condizioni son diverse, l'inverno e' alle
porte e più ci si sposta verso sud e più si sente il
freddo che avanza. Mi accontento comunque di questi
ultimi momenti di caldo, prima delle prossime
destinazioni che saranno inevitabilmente fredde, in
attesa del rientro in Italia previsto ad inizio Luglio.
Non mi concedo altre visite alla città, tralascio il Pao
de Azucar, che si raggiunge in cabinovia ed offre un
panorama sulla baia ed una puntata in qualche favelas
con dei trekking guidati. Se c'e' un posto che non mi
attira son proprio le favelas, note al mondo per essere
regno della criminalità, dove nemmeno la polizia entra.
Essendo tour che comunque portano soldi e per questo
concordati, il rischio e' zero ma non vedo il gusto
nell'andare in vicoli strettissimi, con case indecenti,
dove nuclei familiari vivono in spazi ristretti con
scarsa igiene. Di queste situazioni ne ho viste
abbastanza nei miei 18 mesi di permanenza in India ed
ora, quando mi capita di incrociare qualcosa di simile,
sento proprio un senso di rifiuto. Quindi mi restano le
solite camminate sulla spiaggia e piano piano inizio
anche a fare qualche km di corsa a piedi nudi. Il dolore
alla gamba sembra in via di risoluzione ed arrivo a fare
35 minuti sulla sabbia dorata di Copacabana, sperando di
correre presto su asfalto senza dolore. Mancano meno di
4 mesi alla maratona di Chicago e non vorrei rinunciare
anche a quella.
FOZ DO IGUAZU
(36)-15/06/2018
Aereo Rio de Janeiro-San Paolo-Foz do Iguazu:
Ecco finalmente arrivato il momento
di andare nello stato del Paranà,
per ammirare le Cascate di Iguazu, una delle 7
meraviglie naturali del mondo. Originate dal fiume
omonimo, al confine tra Brasile ed Argentina, sono
composte da 275 cascate che si estendono per 3 km, e per
questo sono considerate tra le più grandi del globo. Me
le ero perse nel fantastico ed irripetibile giro del
mondo in 800 giorni, quando rimasi 11 mesi in Sud
America, ma questa volta era l'obiettivo principale e
niente mi poteva tenere lontano. Scelgo la parte
brasiliana e faccio tappa a Foz do Iguazu, molto più
grande e ricettiva della consorella argentina, Puerto do
Iguazu. Da entrambe le sponde si può vedere questo
meraviglioso spettacolo, qualcuno dice che sia meglio la
parte brasiliana per la passerella che ti porta in mezzo
alle cascate, altri propendono per la parte argentina
che ti proietta proprio di fronte alla Garganta del
Diablo. In giorni diversi si potrebbero vedere
entrambe, ma preferisco non fare levatacce, evitare il
caos delle frontiere e lasciare aperta la porta per una
prossima puntata a Puerto do Iguazu ed al nord
Argentina. Il Parque Nacional, patrimonio UNESCO, si
trova a una decina di km dalla città immerso nella
foresta tropicale e si raggiunge comodamente in bus. Lo
spettacolo e' veramente impressionante ed anche se siamo
nella stagione secca, la forza del fiume alimenta
continuamente le cascate creando arcobaleni in tutte le
gole. Ci sono sentieri che per un paio di km ti portano
sopra gli strapiombi, dove l'acqua scarica a valle la
sua forza. Il top e' un largo fronte ad U, chiamato
Garganta del Diablo, dove non riesci a contare le
cascate ed il rumore diventa veramente assordante.
Bellissima la passerella che ti permette di essere al
centro delle cascate, con inevitabile doccia. Ma non e'
tutto, salendo al livello del fiume la visione arriva
fino alla sponda argentina e si vede gran parte del
parco con nuvole d'acqua ed arcobaleni. Meraviglia
assoluta, al confronto le cascate del Niagara perdono
molto del loro fascino. Rimango solo 3 giorni a Foz do
Iguazu e faccio in tempo a visitare il Parque das Aves,
vedermi la partita tra Brasile e Svizzera in un bar
all'aperto ed a fare la prima corsa su strada dopo
diversi mesi. Il Parque das Aves e' un centro di
conservazione dove trovano rifugio 1500 animali di 150
specie diverse, soprattutto volatili. Anche questo parco
e' immerso nella foresta tropicale e la particolarità e'
data dalla possibilità di entrare nei grossi gabbioni ed
essere a contatto con pappagalli, tucani, fenicotteri,
ecc. Passando ai mondiali di calcio, in Brasile l'evento
e' vissuto in modo passionale, tutti aspettano la
partita e la vita cambia in funzione dell'orario
d'inizio. Uffici ed attività commerciali chiudono, gran
parte della gente indossa la maglia verde-oro ed e'
abitudine trovarsi nei bar o nelle piazze ad assistere
alla partita. Io l'ho vista sul maxi schermo in un bar
all'aperto ed anche se il mio tifo era alquanto
distaccato, mi son sentito subito coinvolto dal calore e
dalla emotività dei tifosi brasiliani. Purtroppo per
loro la partita e' finita sul 1a1, risultato che tiene
ancora vivo il ricordo dell'umiliante 1-7 subito dalla
Germania nella semifinale dei mondiali Brasile 2014.
Ferita ancora sanguinante che nessuno scorderà mai, solo
il sesto titolo mondiale potrà in parte archiviare
questa atroce disfatta. Comunque quest'anno ci credono,
le televisioni non parlano d'altro, Neymar compare in
qualsiasi pubblicità e si vendono magliette e vessilli
ad ogni angolo di strada. Restando in ambito sportivo,
spronato da una bella ciclabile in mezzo al verde, mi
faccio un'uscita di corsa su strada dopo 3 mesi. Otto km
ad una media di 6:15 son bastati a ricordarmi che anche
la mia ferita e' sempre aperta ed il dolore alla gamba
non e' risolto. Purtroppo non so più cosa fare, guardo
avanti e spero che al mio rientro in Italia, qualche
massaggio profondo mi rimetta in sesto.
SAN PAOLO
(37)-19/06/2018
Aereo Foz do Iguazu-S. Paolo:
Ultimo spostamento aereo in terra
brasiliana, per trascorrere qualche giorno in una delle
più grandi città al mondo. San Paolo, capitale dello
stato omonimo, ha 12 milioni di abitanti ed e' situata
su un altopiano a 800 mt. s.l.m. Città multiculturale
per via del grande flusso migratorio di inizio 1900, ha
nella comunità italiana la più consistente, tanto da
avere il primato di oriundi italiani al di fuori
dall'Italia. Ancora con il freddo di Iguazu nelle ossa,
mi godo il clima temperato ed il bel sole di S. Paolo,
che mi permettono di spostarmi a piedi nelle viuzze che
arrivano fino alla parte storica. Per l'hotel scelgo l'Avenida
Paulista, in pieno centro, sicura, ricca di ristoranti,
bar e negozi. In questa metropoli, la criminalità e'
alta, trovo tanti indigenti che vivono per strada ed e'
buona cosa, specialmente di sera, non avventurarsi in
zone lontane dal centro. Da vedere, la Catedral
Metropolitana Nossa Senhora da Assuncao, una delle più
grandi chiese gotiche del mondo e tutto il centro
storico, con i palazzi colorati ed il Theatro Municipal.
Il cuore verde della città e' rappresentato da 90 parchi
che occupano il 20% del territorio ed il più famoso e
frequentato e' il Parque Ibirapuera. 1600 km²
con ricca vegetazione, boschi
di eucalipto, piante in fiore, parchi giochi, un bel
laghetto ed una splendida ciclabile. All'esterno si
trova l'obelisco che ricorda la rivoluzione paulista del
1932 contro Getulio Vargas, capo di un governo
contrastato e che causò la morte di 2.000 persone.
Terminano a S. Paolo i miei due mesi in Brasile,
prevalentemente sulle coste, al caldo e con spiagge
molto belle. Il mare ha lasciato parecchio a desiderare,
sempre mosso, torbido, che mi ha invogliato solo a
bagnare i piedi, durante le lunghe passeggiate a
Copacabana, Ipanema, Recife e Fortaleza. Mi ricorderò il
Cristo Redentore, le partite di calcio al Maracanà,
le cascate di Iguazu ed anche le ottime sistemazioni
alberghiere, sempre centrali, sicure e con abbondanti
colazioni. La gente in questo periodo e' tutta con la
nazionale di calcio, incredibile come siano coinvolti,
così come lo sono per la musica, le tradizioni locali ed
i piatti tipici che variano in ogni stato-regione. Il
Brasile tanto pericoloso e con criminalità alle stelle,
fortunatamente non mi ha riservato sorprese, non mi sono
per niente sentito in pericolo, anche se sono stato
molto, ma molto attento. Nel complesso una bella
avventura, dove ho assimilato anche una base di
portoghese, che a livello linguistico non fa mai male.