Siviglia
è il capoluogo e la più grande città dell’Andalusia, regione della Spagna
situata a sud della penisola Iberica. Qui il sole scalda le giornate invernali
con temperature invidiabili e gli abitanti ne approfittano per vivere
all’aperto, nelle piazze e seduti all’esterno dei numerosi locali. Il centro
città è un gioiello con bellissimi palazzi rinascimentali e barocchi, un’isola
pedonale dove domina la Cattedrale del XIV secolo a fianco del Real Alcazar,
famosa per i giardini. Nel magnifico parco Maria Luisa da non perdere
l’incredibile Plaza de Espana con la maestosa fontana e le panche decorate che
rappresentano le varie regioni. Lo scorso anno ho vissuto la città da turista
per via di un infortunio ma mi ero ripromesso di ritornarci per essere al via
della maratona. L’ottima
organizzazione è stata confermata dal servizio offerto a tutti gli atleti, prima
durante e dopo l’evento. Con solo 21 euro di iscrizione omaggiano con un pacco
gara comprendente un completo da running, un pranzo al Sabato pomeriggio ed uno
alla Domenica, con bibite e birra a volontà, in un parco divertimenti
attrezzatissimo. La logistica nello Stadio Olimpico de la Cartuja è a livelli
altissimi con qualche pecca solo nella gestione delle sacche indumenti. Per
questa 29^
edizione si è avuto un incremento sensibile dei partecipanti e gli organizzatori
han dovuto chiudere in anticipo a 7200 iscritti, contro i 5000 dello scorso
anno. Per gestire al meglio la gara, cambiamenti nel percorso e soprattutto
nella partenza che è stata spostata all’esterno dello stadio. Ottima soluzione
con un fronte a 6 corsie per sgranare il gruppo e lanciare i primi
km
sulla Isla Magica che si lascia attraversando uno dei ponti che sovrasta il
Guadalquivir, l’unico fiume navigabile della Spagna. Si incrocia la Torre del
Oro, composta da 12 lati e costruita dai Berberi e si prosegue su lunghi vialoni
per arrivare al 15 km nel quartiere popolare La Macarena e successivamente alla
mezza a Santa Clara. La giornata è soleggiata con un cielo azzurro pastello, la
temperatura gradualmente supera i 15 gradi, l’aria frizzante del mattino è
servita a non disperdere energia e sudore. Il percorso è tra i più pianeggianti
in Europa, la differenza tra il punto più alto ed il punto più basso è di soli
14 metri, il contorno scenico è impreziosito da animazioni ed anche da un buon
pubblico. Dopo il 30° km si entra nella parte meno veloce ma sicuramente la più
bella con il passaggio nel parco Maria Luisa, la brillante Plaza de Espana e
tutta la zona del centro città tra due ali di folla. Il ponte avveniristico
della Barqueta riporta il finale su Isla Magica con passaggio nel Parque del
Alamillo strapieno di gente intenta nella preparazione del picnic. Emozionante
il sottopasso dell’ Olimpico con gli ultimi 300 metri sulla pista
dell’immenso stadio e brividi per l’applauso della tribuna centrale. Dopo la
cotta di Miami conclusa in 5h18’ ed il trascinarsi di una tosse cronica che mi
ha permesso di mettere nelle gambe solo una manciata di uscite corte, parto al
risparmio impostando la gara sul ritmo di 5’15’’ al km. Passo alla mezza in
1h52’21’’ e proseguo senza particolari patemi fino al 30°, poi un calo
prevedibile mi rallenta ma non mi impedisce di terminare sotto le 4h, senza
crampi e saltellante dalla gioia negli ultimi 100 metri. Tempo ufficiale
3h57’59’’ con l’altro fò di pe Grisù al finish in 3h50’47’’ e i compagni di
viaggio in gran spolvero come il RB Oriele, al personale in 3h18’06’’ e la
bionica Simo in 3h40’19’’ nonostante forti dolori alla schiena. Per Cinzia una
parte di gara come inizio nel mondo della corsa. Al termine tutti soddisfatti e
felici di aver partecipato ad una bellissima maratona, assolutamente da
consigliare, in un clima caldo sia per ospitalità che per la temperatura.
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