La
trasferta in terra di Toscana inizia dalla stazione di Bergamo dove il treno per
Milano ci porta a prendere il Frecciarossa che in meno di 2 ore arriva a
Firenze. Sono in compagnia di Velo, Coscia e Soldatino, il tempo scorre
velocemente ed in allegria. Sono abbastanza preoccupato per l'esito della gara,
venendo da un periodo di stop per una cura antibiotica e questo momento di
goliardia mi fa dimenticare per un attimo il lato agonistico. Alla stazione di
Firenze ci raggiungono Vetta, Grisù, Pirata e Tuono con cui pranziamo al self
service come da tradizione. Ci si muove verso il centro in modo rilassato e si
punta alla piazza dove è prevista la distribuzione pettorali. Ci siamo ormai,
nell'aria si sentono gli odori delle creme, le spille forano pettorali e
canotte, gli ultimi riti pre gara vanno in onda. La storica 100 km, porta ai
nastri di partenza oltre 1500 atleti con il dato rilevante dei 700 che per la
prima volta tentano di coprire la distanza fino a Faenza. Giornata soleggiata ma
ideale per temperatura e valore di umidità. La partenza viene data alle 15,00 e
si va per Fiesole con un ritmo lentissimo cercando di non seguire nessuno ma di
andare a sensazione. Non si suda molto, in collina l'ombra e l'arietta sono un
toccasana e quindi la prima parte di gara scivola via tranquilla. Fino al 30° mi
gestisco bene ed inizio ad avere le prime avvisaglie di un leggero calo a Borgo
S. Lorenzo. La salita della Colla la affronto alternando corsa a camminata ed
arrivo a scollinare oltre le 5h30'. Non ho avvisaglie di crampi e dopo il cambio
indumenti inizio la discesa fiducioso e raggiungo Casaglia abbastanza imballato.
Quasi al termine della discesa, ai primi sintomi di crampi, mi fermo ad un
ristoro e seduto su una comoda sedia mi gusto due bei bicchieri di brodo.
Riprendo e corricchio fino al 65° di Marradi dove mi rifocillo, sentendomi
abbastanza stanco. Cerco di alimentarmi ad ogni ristoro ed ho un unico
obiettivo, arrivare a Faenza. Da qui inizia il tratto che negli ultimi anni ho
sofferto di più, lunghi rettilinei, su una strada buia che non da riferimenti. I
pensieri si impadroniscono della mente, cerco di estraniarmi dal lato agonistico
e vivere questa fase scacciando la prospettiva di stare sui 5 km ora. Cammino
parecchio fino a quando, verso il 75° trovo ad aspettarmi il Soldatino, che
decide di affiancarmi negli ultimi 25 km. Questo incontro mi permette di stare
in compagnia e correre più di quanto avrei fatto in solitario, anche se
fisicamente provato. Le luci di Brisighella sono magiche, mancano solo 10 km ed
il tratto nel buio verso Faenza nasconde la camminata che ormai ha sopravanzato
la corsa. Il lungo viale che porta in piazza del popolo mi ridona le energie
residue e l'umore per terminare in 12h36'50'' un'edizione affrontata con la
distanza della Maratona e fisicamente non al meglio. Son felice anche per aver
controllato i crampi e forse per la prima volta, di essermi goduto la piazza,
sdraiato sotto i portici con il resto della brigata fò di pe che conclude in:
Velo al 25° posto assoluto in 8.42.06 con nuovo personale, Coscia 10.38.13,
Pirata 11.48.14, Soldatino 12.36.50, Tuono 13.14.36 e Grisù 13.45.28. Il resto è
solo risate, ci si intrattiene con i Bergamaschi presenti, ci si copre con le
coperte prelevate in zona arrivo, a volte si importuna gente comune, tutto ci è
permesso dopo 100 km. Si aspettano le prime luci dell'alba per una bella
colazione e quindi via verso la stazione per il treno che a mezzogiorno ci
riporta a Bergamo con la 6^ medaglia da finisher al collo.
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