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Firenze ci son stato diverse volte per la 100 km del Passatore, prima come
accompagnatore di Lucio e poi come concorrente. Non ci sono mai stato per la
maratona e quale occasione migliore di andarci, se non con i con i fò di
pe? Siamo in parecchi e partiamo il Sabato per un week end nella città del
giglio, alloggiando in un bel albergo ad un km circa dal centro. La giornata
trascorre tra expo e passeggiate, mentre la serata ci riserva un abbondante
cena, con Quattroprimi lanciato sulle portate alla ricerca di carboidrati e
proteine. Nonostante il periodo, una calura fuori stagione porta in alto le
temperature e questo preoccupa in vista della gara che si preannuncia calda. Il
mattino a piazzale Michelangelo l'afa inizia a farsi sentire e solo lo start
arriva a dissipare i dubbi e lanciare i quasi settemila concorrenti verso la
discesa che porta in centro città per poi dirigersi verso lo stadio. Passo alla
mezza in 1h37'30'' e sogno il riscatto dopo le delusioni di Venezia e Custoza,
invece i crampi si fan vivi prima del solito ed inesorabili decretano lo stop al
gesto atletico. Inizio a camminare prima del 28° km, son pieno di acido lattico,
in balia della disidratazione ed allo sconforto. Al parco delle Cascine ho i
primi capogiri e stringendo i denti riesco ad arrivare in Piazza S. Croce in
3h49'56'', per poi andare in osservazione alla tenda del pronto soccorso per una
buona mezz'ora. Subisco le battutacce di Velo e company, mi riprendo con dello
zucchero e vegeto tutto il giorno in preda a crampi violenti e crisi di
identità, prima del rientro a Bergamo. James Kutto, esordiente sulla distanza,
chiude con un eccezionale 2h08’41”, Vincenza Sicari in 2h34’52”. Questa
esperienza alla maratona di Firenze mi lascia le belle sensazioni della prima
metà gara, un festoso passaggio nelle fantastiche vie del centro ed una
sofferenza finale che comunque mi ha visto determinato a concludere la 17^ di
sempre.
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