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ISRAELE
 

Lo stato di Israele confina a nord con il Libano e la Siria, a est con la Cisgiordania e la Giordania, a sud con l’Egitto e la striscia di Gaza. Nato il 14 Maggio 1948, dopo divisione della Palestina con risoluzione ONU, scatenò il dissenso nel mondo arabo che attaccò a ripetizione il neonato stato per distruggerlo. In oltre mezzo secolo le crisi arabo-palestinesi israeliane sono state frequenti, con tratti di calma apparente per poi riaccendersi in modo violento. Nel frattempo altri territori palestinesi sono stati annessi allo stato di Israele, aumentando sempre più le distanze e la possibilità di arrivare ad una soluzione definitiva della questione palestinese. Dopo i gravi incidenti di Luglio 2014, in cui sono morti oltre 2000 palestinesi e una settantina di israeliani, ora la situazione sembra tranquilla, anche se da un momento all'altro, il focolaio potrebbe riaccendersi.

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FRONTIERA ALLENBY BRIDGE

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20/02/2015 Taxi Amman-Gerusalemme: Una violenta nevicata si è abbattuta di notte su Amman ed al mattino le strade sono impraticabili. Trovare un taxi è problematico e i pochi disponibili hanno raddoppiato la tariffa per le condizioni delle strade. Fortunatamente trovo un ragazzo di Hong Kong che deve attraversare la frontiera di Allenby Bridge/King Hussein e facendo sharing riusciamo a concordare 20 dinari (25 euro) a testa, con la premessa che se le strade sono impossibili, si ritorna indietro. In effetti appena fuori da Amman le condizioni sono pessime, in particolar modo il tratto che sale verso il valico che poi porta al mar Morto. Con cautela arriviamo sul culmine ed i problemi iniziano in discesa dove la macchina non ha un minimo di aderenza, sbanda continuamente, si intraversa un paio di volte ed in una di queste va a sbattere fortunatamente contro un cumulo di neve, altrimenti c'era il muro. Non perdendosi d'animo, il tassista è riuscito ad uscire da questa brutta situazione ed una volta arrivati in prossimità del lago salato, il sole ha fatto la sua comparsa e l'odissea è finita. La frontiera di Allenby è un check point, è passaggio privilegiato via terra di tutti i palestinesi ed è famosa per la trafila di domande, controlli ed attese di ore. Palestinesi da una parte e foreign dall'altra si entra a piedi ed il primo controllo al posto giordano va via abbastanza velocemente, pagando 10 dinari ed aspettando 15 minuti per riconsegna passaporto. Ci fanno salire su un bus al costo di 8 dinari, fortunatamente siamo solo in 3 e ci portano al check point israeliano, dopo aver percorso un paio di km ed attraversato il ponte Allenby. Primo controllo, trovo una signorina simpatica, mi fa delle domande abbastanza di routine ed in una decina di minuti mi lascia passare indirizzandomi in una sala provvista di metal detector, dove mi ritirano il bagaglio. Secondo controllo guardano solo passaporto se c'è codice a barre del bagaglio mentre al terzo trovo un signore che mi fa domande più mirate sul perchè vado a Gerusalemme, dove alloggio, se ho intenzione di passare in Palestina, perchè poi ritorno ad Amman ecc. Chiedo che non mi venga apposto timbro israeliano su passaporto e mi fa un tagliando plastificato, che devo assolutamente custodire per bene, altrimenti sarà dura rientrare in Giordania. In fin dei conti mi è andata di lusso, ho espletato tutte le formalità in mezz'ora e resto in attesa del mio mega zaino, che una signorina mi sta letteralmente devastando. Mi sistema le cose alla buona e mi riconsegna il bagaglio, cambio Euro in Shekel ed insieme al ragazzo di Hong Kong ed un coreano, acquistiamo biglietto taxi collettivo (48 Shekel circa 12 Euro), che ci porterà a Gerusalemme, dove troveremo neve che si sta sciogliendo al sole e strade piene di poltiglia, per una bella gelata di piedi ed immersione fin sopra le caviglie.

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GERUSALEMME

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(12)-20/02/2015 Taxi Allenby-Gerusalemme: La neve, caduta abbondantemente anche a Gerusalemme, ha creato parecchi problemi per il pantano che ha lasciato sulle strade e per il gocciolio dai tetti nel centro storico. Un bel sole ha aiutato a risolvere i problemi ed ha ridato alla città lo splendore proprio, ed ai turisti la gioia di visitarla. Arrivo nel bel mezzo del Sabbath, festa ebraica del riposo, che coincide con il tramonto del venerdì fino alla sera del sabato, di ogni settimana. Quasi tutti i locali sono chiusi, i mezzi pubblici fermi e le strade deserte. Il sabato sera magicamente le vie si animano ed inizio a vedere in numero considerevole il popolo ebraico di nero vestito, cappello gigante in testa, treccine laterali che scendono fino a coprire il collo e lunghe barbe. Gerusalemme è veramente bella, racchiusi nelle mura ed a poca distanza, ci sono i simboli per il Cristianesimo con la Basilica del Santo Sepolcro, per l' Ebraismo con il Muro del pianto e per gli Islamici con il Monte del Tempio, noto anche come spianata delle moschee. E' da sempre considerata Città Santa per ogni religione, appunto per i luoghi sacri che ospita e per la rilevanza storica di ciascuna di loro. Fuori le mura, altro simbolo per Ebrei e Cristiani ed uno dei luoghi più citati nella Bibbia, il Monte degli Ulivi. L'altura è ben visibile ed inizia con l'orto dei Getsemani, dove si trova il giardino degli ulivi che accolse Gesù per la preghiera dopo l'ultima cena. A fianco sorge la Basilica dell'Agonia, che conserva la roccia dove Gesù pregò prima dell'arresto ed a breve distanza la grotta dei Getsemani dove venne baciato da Giuda e subito dopo arrestato. Sul monte, nel tempo largamente usato come cimitero ebraico, avvennero gli insegnamenti ai discepoli e la sua ascensione al cielo, ricordata dall' Edicola dell' Ascensione. Il Calvario invece è stato racchiuso nelle mura antiche ed il proliferare di abitazioni e stradine lo ha snaturalizzato e nascosto. Se si entra nella città vecchia dalla porta di Damasco o da Jaffa, che sono i punti più alti, si arriva alla Basilica con un pizzico di delusione, in particolar modo chi, come il sottoscritto, si immaginava di salire il Calvario con le stazioni della Via Crucis e con lo sguardo in alto verso la croce. Quindi per apprezzare e capire lo sviluppo del percorso di Gesù con la croce, si deve partire dall'orto dei Getsemani e seguire la via Dolorosa, incontrando le poche stazioni segnalate,  fino ad arrivare alla Church of the Holy Sepulchre. Al suo interno ci sono i segni dei momenti più significativi della storia cristiana, la crocifissione, l' unzione, la sepoltura e la resurrezione di Gesù. I luoghi di culto cristiani sono accessibili a tutti e senza nessun controllo, il Muro del Pianto ha solo metal detector ed è veloce mentre la spianata delle moschee è alquanto terrificante. Ci sono solo 2 accessi al giorno per i non mussulmani, si deve fare una fila pazzesca e sembra di essere alla frontiera. Controllo passaporto, domande e perquisizione alla ricerca di simboli cristiani, che vengono sequestrati ed una volta dentro, visita solo sul piazzale, niente interno moschea ed allo scadere del tempo si viene allontanati in malo modo. Di Gerusalemme non mi è piaciuto il numero enorme di soldati armati che girano per la città, con mitragliette che sembrano più dei bazooka. Magari ci può stare, ma è assurdo che queste potenti armi vengano assegnate a dei ragazzini di leva. Il servizio militare inizia subito al termine delle superiori, è obbligatorio anche per le ragazze e dura almeno 24 mesi. Altra cosa veramente indecente è l'esproprio legalizzato del denaro altrui in ogni momento, da quando si oltrepassa la frontiera. E' scandaloso come ti spennano, ci lamentiamo di Roma ma qui lo fanno tutti ed anche se stai attento, la tua colazione la paghi 3 volte più del dovuto, fast food e caffè il doppio, pub e ristoranti all'eccesso. 

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BETLEMME

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Da Gerusalemme ci sono circa dieci km per arrivare a Betlemme e la particolarità è che si va in Palestina. I controlli sono lievi in entrata e meticolosi in uscita, sempre sotto sorveglianza israeliana e le zone sono separate da muri o recinzioni. Mi muovo con un bus di linea, spendendo in totale 4 euro, quando tour e taxi ne chiedono 50 ed ovviamente, sono in mezzo ai palestinesi, visto che i turisti disdegnano questo mezzo. Arrivato nella città natale di Gesù, noto il cambiamento, mercati a cielo aperto, prezzi e tenore di vita bassi e predisposizione ad aiutare più che spennare. La visita alla chiesa con la grotta che ospitò Maria e Giuseppe in fuga e gli altri luoghi legati alla natività, erano i miei obiettivi, ma mi interessava anche vedere la realtà palestinese, i loro territori, la loro vita. A Betlemme non ho visto un soldato, niente armi ne controlli, ho passeggiato spensieratamente tra il Souq ed ho gustato un dolce tipico ad un prezzo irrisorio. E' l'ultimo giorno e l' indomani di buon ora partenza per l' aeroporto di Amman e tra bus, taxi, frontiera israeliana, bus, frontiera giordana, taxi, lascio Israele con il passaporto pulito ed il portafoglio alleggerito.

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